Zeman: “Doping fuori dal calcio? Lo spero ma dei dati dicono altro. Da Calciopoli è cambiato poco. E su Tavecchio…”

Sempre tagliente, incurante delle mezze misure. Dritto al punto, al microfono quasi quanto le irresistibili ali del suo 4-3-3 che rivoluzionò il calcio italiano a cavallo degli anni ’90. Zdenek Zeman, attuale tecnico del Lugano, ha rilasciato un’ampia intervista al Corriere della Sera Tv, affrontando svariati temi legati al passato e al presente del calcio italiano, senza lesinare riferimenti alle battaglie avanzate in prima persona.

Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “Mi auguro che le case farmaceutiche siano uscite dal calcio, ma non ci sono certezze. So però che un gruppo ha studiato i campioni delle passate Champions ed il 16% è risultato positivo, che poi non valga perché ci sono altri esami è un altro discorso. Da Calciopoli sono cambiati pochi personaggi che stanno comunque dietro al calcio. Credo che oggi si stia molto più attenti, ma guardando ad altri casi, come il Catania l’anno scorso e il calcio scommesse il cambiamento non è stato totale. Incide il fatto che manchino soldi alle società. Non sono mai stato contro la Juventus, sono sempre stato un tifoso bianconero. Ce l’avevo con le persone che lavoravano per la Juventus, personaggi che distruggono il calcio. Tavecchio? Penso sia stata una brutta trappola, ma un presidente non dovrebbe esprimersi in questo modo”.

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