La soddisfazione di Sarri il modo migliore per tornare a correre. Napoli, ora c’è il Midtjylland

Le partite sono giocate da due squadre e 22 calciatori. Talvolta un risultato negativo può arrivare anche per meriti dell’avversario: saperli riconoscere è un’impresa ardua, quasi un’arte in senso sportivo. Per questo non sorprende che un pareggio per 0-0 arrivato contro una squadra tenace e agguerrita possa essere preso con un sorriso. A maggior ragione se si è giocato sempre per vincere, creando un numero elevato di palle goal. Maurizio Sarri non può che esser soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi. Il Napoli ha assediato il fortino del Genoa, una squadra che dal canto suo non è rimasta a guardare: Gasperini ha schierato i suoi con un 3-4-3 arcigno in centrocampo e la legna in mediana ha fatto il resto. L’aggressività del Genoa avrebbe potuto mandare in tilt la truppa Sarriana. Cosa che non è avvenuta: 18 tiri e gli straordinari a cui è stato sottoposto Perin ne sono la prova.

MOTIVAZIONI – Per questo Sarri è soddisfatto. Rammaricato, certo: in fondo i suoi avrebbero potuto essere più concreti. Senza mettere in conto, poi, il rigore negato a Higuain. Sarebbe cambiata la partita. Ma le parole vuote, i se e i ma, non cambiano la sostanza: serve qualche motivazione da cui ripartire. La soddisfazione di Sarri è la chiave per riaccendere la macchina affinché riprenda a funzionare come prima. Dopo un pareggio arrivato al termine di una striscia di cinque vittorie di fila non si può rimettere in discussione tutto e disfare quanto di buono messo in piedi. I dati da cui ripartire abbondano: una difesa nuovamente imbattuta, una striscia di risultati utili che non accenna a interrompersi, una squadra che non fa dei guizzi individuali il suo pane quotidiano, ma che ha imparato a conoscere un gioco corale. Ma soprattutto una piazza e una tifoseria che non hanno bisogno della caccia alle streghe alla ricerca di un colpevole, ma che hanno acquisito la maturità per guardare avanti al prossimo impegno.

RIPARTIRE VELOCEMENTE – E ora? Ora c’è il Midtjylland, una partita decisiva ai fini del girone europeo. Ripartire è il motto, più precisamente conquistare l’accesso ai sedicesimi di Europa League. Ci saranno rotazioni, cambieranno gli interpreti, forse le motivazioni, ma di certo non calerà l’entusiasmo, ancora alto malgrado il pareggio del Marassi. L’entusiasmo, l’unico ingrediente per far ripartire una macchina che non si è fermata bruscamente ma ha effettuato soltanto una sosta. In attesa di ricominciare a correre.

Vittorio Perrone

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