Il Napoli rasenta la perfezione, un momento fantastico degli azzurri che non arriva per caso

Che mister Sarri potesse contare su una rosa di grandissimo livello era fuori discussione. Ma sperare in un rendimento così alto e per così tanto tempo era, ad inizio anno e a fine mercato (per tanti deludente), qualcosa per veri ottimisti. Eppure, questo Napoli sembra non aver nemmeno completato del tutto il processo di crescita; ci sono ancora degli aspetti su cui si può, e si deve lavorare. A partire dalla qualità di certe giocate che deve migliorare, sia in fase di costruzione che in quella di finalizzazione. Ma in questo momento gli azzurri possono permettersi di crescere con la dovuta calma, visti i risultati ed il rendimento. Un Napoli così non lo si vedeva da… mai, almeno da quando il club è di proprietà di De Laurentiis. La fase di non possesso è straordinaria, così come quando gli azzurri sono in possesso palla.

PRESSING E COMPATTEZZA. Se il Napoli subisce poco lo si deve, ovviamente, a un atteggiamento preciso quando sono gli avversari ad avere il pallone. E fondamentalmente sono due le soluzioni per il Napoli per cercare di tornare velocemente in possesso palla: 1) pressare alto e con tanti uomini; 2) mantenere una compattezza dei reparti. Il primo punto è chiaramente l’arma degli azzurri in più in questo momento, supportati da una ottima condizione fisica, oltre che mentale. Il pressing portato nella metà campo avversaria consente ai partenopei, una volta recuperata palla, di essere subito pericolosi. Un pressing alto attuato da tanti calciatori contemporaneamente e che mette spesso in crisi le squadre avversarie, soprattutto quelle non abituate a giocare un palleggio veloce, costringendole a spazzare palla o a perderla vicinissimo alla propria porta. In tanti a pressare, e il resto che, pur avanzando in avanti per mantenere i reparti uniti, si posizionano in modo tale da marcare preventivamente gli avversari non direttamente coinvolti nel possesso. Il secondo punto, ovvero la compattezza dei reparti, è l’altra arma del Napoli che consente agli azzurri di rischiare quasi nulla. Mantenere i tre reparti in pochi metri significa inevitabilmente riuscire a sopperire a eventuali errori dei singoli in modo rapidissimo. Non potevano di certo essere un caso i soli 8 goal subiti in 10 gare di Serie A.

GEOMETRIE DI CAMPO E QUALITA’ IMMENSE. Senza nulla togliere alle idee di gioco di Sarri, ma quando là davanti hai calciatori come Higuain, Insigne, Hamsik, Callejon, Mertens, e chi più ne ha più ne metta, il lavoro è facilitato di molto. Eppure, nonostante potesse lasciare la manovra offensiva quasi esclusivamente di competenza della fantasia dei calciatori, Maurizio Sarri ha dato a questa squadra anche un grandissimo gioco offensivo. Ogni qualvolta il pallone si trova in precise zone di campo (alte, medie, basse, centrali, laterali) c’è un modellamento da parte degli azzurri imparato a memoria. Un aspetto che salta subito all’occhio è la costante presenza di tre calciatori intorno a chi è in possesso palla, per garantire al possessore sempre soluzioni laterali-appoggiate o filtranti. Questo aspetto è di vitale importanza, e di certo non si riduce ai triangolini che qualcuno ha provato a mostrare al mister dopo Chievo-Napoli. È un continuo mutamento, un continuo cambiamento di posizione di tutti i calciatori in modo da creare sempre queste soluzioni per il giocatore in possesso palla. È poi inevitabile che salga in cattedra la qualità dei singoli, perché solo con i campioni, in fin dei conti, si può competere su tutti i fronti.

Salvatore Nappo
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