Nuovo Napoli, nuovo Hamsik: il capitano torna a sorridere e a ruggire

Hamsik con le braccia alzate, volte ad incitare il pubblico. Ha appena segnato? No, è andato in chiusura su Bernardeschi, evitando un contropiede pericoloso da parte della Fiorentina. E’ un Hamsik nuovo, quello rigenerato dalla cura Sarri. Si mette al servizio della squadra, da vero leader, e non disdegna un po’ di copertura in più. D’altronde è lui stesso ad ammetterlo nel post-gara. “Da mezzala mi trovo meglio: mi sacrifico di più, ma va bene così”.

E’ un Hamsik diverso anche per grinta. Non è più quel giocatore fantasma che si era visto per larghi tratti della scorsa stagione: insegue l’avversario, va in chiusura, combatte come il suo compagno di reparto Allan. Lo dimostrano le 6 palle recuperate (il numero più alto in questa partita) contro la Fiorentina. E, cosa più importante, non disdegna l’impostazione: suo l’assist per il goal di Insigne contro la viola. Il feeling con il goal, poi, non è del tutto scomparso: sono due per ora, contro Sassuolo e Bruges, ma il tempo per aumentare lo score non manca.

E’ un Hamsik, soprattutto, sorridente: si è presentato così ai microfoni di Mediaset, sprizzando serenità da tutti i pori. In primis per il ruolo, quello di mezzala, ritrovato dopo due anni passati sulla trequarti con lampi ad intermittenza. Qualche acuto, ma molte delusioni, tutte lasciate alle spalle con la cura Sarri.

In campo è cambiato: non attende più il pallone, non scompare, non ricopre un fazzoletto di campo. Svaria su tutto il fronte, cerca l’anticipo, e dove non arriva prova a rattoppare. Dove non c’è Jorginho, a impostare la manovra c’è lui: l’assist per Insigne e i 58 palloni toccati ne sono la chiara dimostrazione. Ciononostante lo slovacco cerca di mantenere i piedi per terra. Allo scudetto non ci pensa, d’altronde è a Napoli da 8 anni e sa bene che in questo lasso di tempo si è abusato un po’ troppo della parola con la “S”. Pensa piuttosto a ringraziare i tifosi, gli stessi che ha incitato dopo aver sottratto palla a Bernardeschi: “Siamo contenti di averli riportati allo stadio, oggi c’era una grande atmosfera”.

Il capitano si gode questo momento di felicità dopo due anni in chiaroscuro. Qualcosa in questo ragazzo è cambiato sia sotto il profilo tattico che sotto quello psicologico. Merito di Sarri, che nel dopo-gara gli dedica parole al miele: “Se continuasse su questi livelli per tre mesi ci divertiremmo” ha dichiarato in conferenza stampa, alludendo chiaramente alla sua vena creativa. A Sky, invece, il tecnico azzurro è stato più diretto: “In Europa è uno dei migliori nel suo ruolo”. L’importante, in fondo, è essere consapevoli dei propri mezzi. Non a caso in estate la Juventus si era interessata a lui. “Nulla da fare” avrà risposto Hamsik con il sorriso sulle labbra, lo stesso che ha ritrovato grazie a Sarri.

Vittorio Perrone

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