Qui fu Napoli – Rossitto e l’amaro azzurro del Napoli dopo quello della Nazionale di Sacchi

Centrocampista nato ad Aviano nel settembre del ’71 ha vestito perlopiù i colori bianconeri nel corso della propria carriera. Questi potrebbero essere i primi indizi per svelare il nome del calciatore ex-Napoli della settimana. Di nome Fabio, approdò in maglia azzurra nella stagione 97-98, due anni prima di essere venduto alla viola.

Stagioni tribolate quelle alle falde del Vesuvio; una retrocessione in B ed una mancata promozione per il centrocampista che veniva da ottime stagioni in Friuli che gli erano valse anche la convocazione nella nazionale maggiore di Sacchi.

Gli inizi da calciatore – Fabio Rossitto ricorderà forse quelle stagioni in Campania come la svolta in negativo della propria carriera. Un inizio nella società dilettantistica del Fontanafredda, quindi all’Udinese (i colori bianconeri di cui sopra) dove esordì in serie A nel ’90. Diventato titolare nel ’92, divenne perno inamovibile dello scacchiere friulano per cinque stagioni. Arrigo Sacchi si accorse di lui e lo chiamò per farlo esordire a Budapest, in Ungheria, per un’amichevole nel giugno del ’96. L’ingresso al settantesimo al posto di Albertini sancì la sua unica presenza nell’azzurro dell’Italia. Partecipò anche agli Europei, nello stesso anno senza mai scendere in campo.

Il Napoli, dicevamo, arrivò nella vita di Rossitto all’apice della sua carriera. Stagioni sfortunate (per usare un eufemismo), programmate male e finite ancora peggio. Rimase anche in B nella prima stagione in cadetteria per i colori azzurri dopo tanti anni. Un fiasco completo. L’anno successivo passò alla Fiorentina a titolo definitivo. Due i gol in maglia azzurra in 53 presenze.

La Fiorentina quale approdo per un centrocampista in speranza di rivalutarsi dopo la sfortunata esperienza partenopea. Giocò anche la Champions in maglia viola prima di fare ritorno al primo amore, l’Udinese.

Due stagioni con i colori bianconeri indosso prima di tentare fortuna all’estero, in Belgio. Era lo spirare della carriera da giocatore che lentamente si sovrapponeva a quella da tecnico, attuale impiego dell’ex Rossitto.

Poi mister Rossitto – La primavera dell’Udinese quale trampolino di lancio, poi le giovanili del Pordenone. Si inizia a fare sul serio quando gli viene affidato il Pordenone in serie D, quindi la Triestina ed ancora la squadra neroverde per un’amara retrocessione di nuovo in D. Il 19 giugno 2015 i ramarri con una nota apparsa sul sito della società sciolgono il rapporto con l’ex centrocampista che tanto piaceva a Sacchi.

In bocca al lupo Mister Rossitto, c’è qualcuno che a Napoli ancora si ricorda di te.

Antonio Picarelli

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