Sacrificio e qualità, la catena destra del Napoli funziona che è una meraviglia

È un Napoli che rasenta la perfezione quello che si abbatte sulla Juventus nell’anticipo serale della 6° giornata del campionato di Serie A. Gli azzurri schiantano la corazzata allenata da Massimiliano Allegri e fanno un deciso balzo in classifica, portandosi ai margini della zona Champions. Il risultato del “San Paolo” alla fine dice 2-1 lasciando intendere una gara tirata fino all’ultimo, ed in effetti l’andamento del match è stato questo a causa del flebile vantaggio prima costruito e poi sciupato dai partenopei, eppure in campo si è visto tutt’altro.

La truppa guidata da mister Sarri ha messo il proprio timbro sulla gara fin dai primi minuti imponendo un ritmo elevatissimo, velocità inaudita per gli standard del campionato nostrano. E gli effetti si sono visti: i bianconeri annaspavano davanti al feroce pressing azzurro, non riuscendo a trovare varchi nel quale inserirsi e soprattutto soffrivano il repentino contropiede che Hamsik, Insigne e Jorginho facevano puntualmente ripartire dopo ogni recupero palla. Il talento dei singoli, come nel caso delle reti di Insigne ed Higuain, ha fatto il resto ed ha permesso al Napoli di aggiudicarsi i tre punti in palio.

Quello che però ha fatto la differenza è stata la concentrazione della squadra di casa e l’abilità nel annullare completamente i migliori giocatori della Juventus, Pogba su tutti. Fondamentale sotto questo punto di vista l’apporto che ha saputo dare la catena che ha agito sulla fascia di destra costituita da Hysaj, Allan e Callejon. L’albanese da quando è stato riportato nel suo ruolo naturale ha dato sempre più solidità al reparto arretrato che troppo spesso veniva bucato proprio da quel lato, l’ex Empoli applica alla perfezione i movimenti insegnati da Sarri e la sua vicinanza dà anche la giusta copertura ad Albiol che si sta calando sempre più nel ruolo del leader della retroguardia. Bene anche la fase di spinta quando chiamato a dare appoggio a Callejon, i due scambiano palla e posizione come se giocassero insieme da anni. Anche l’ex Real è stato autore di una prova maiuscola, sempre lucido nel proporre la giocata giusta per i compagni e allo stesso tempo presente in avanti quando c’è bisogno di chiudere un contropiede (Mertens sbaglia un semplice passaggio che l’avrebbe messo in porta). Il fallo conquistato a pochi minuti dal termine richiamando l’urlo del pubblico, dimostra come il mal di pancia per una possibile cessione sia soltanto uno sbiadito ricordo. Lo spagnolo è probabilmente l’attaccante azzurro che fa il lavoro più duro e oscuro, l’abilità nel ripiegare per dare manforte alla difesa lo rende un elemento imprescindibile dello scacchiere di Sarri.

Ma chi sta davvero impressionando addetti ai lavori e tifosi è Allan. Il centrocampista ex Udinese è stato un vero e proprio incubo per Pogba, il centrocampista francese ha perso praticamente tutti i duelli in mezzo al campo e non è mai riuscito ad essere incisivo in fase offensiva. Il brasiliano è la sintesi perfetta del centrocampista moderno: motorino instancabile che va in pressing su chiunque; ottime sortite offensive che spesso fanno respirare la squadra; qualità nei tocchi in verticale e tanta sostanza nei tackles e nei contrasti (ben 34 quelli vinti dagli azzurri contro i 15 della Juventus, con Hysaj e lo stesso Allan in testa a questa speciale classifica con 7 e 6 tackles vinti).

Insomma la catena di destra è il vero segreto dell’equilibrio del Napoli. Higuain, Hamsik e Insigne oggi sono i calciatori che incidono di più sulla manovra offensiva, ma la medicina agli atavici problemi difensivi oggi prendono il nome di Hysaj, Allan e Callejon; tre giocatori che uniscono sacrificio e qualità alla manovra azzurra e che ad oggi sono assolutamente insostituibili per gli schemi tecnico-tattici imposti da Sarri.

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Pasquale Giacometti

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