Da possibili esuberi a perni del nuovo Napoli, tre azzurri si riscoprono imprescindibili per Sarri

“Via, via, vieni via di qui, niente più ti lega a questi luoghi”. Risuonavano idealmente a Dimaro le parole di un classico intramontabile di Paolo Conte, colonna sonora ideale per sancire, con note dolci, la separazione tra il Napoli e ed alcuni dei suoi calciatori, solamente da formalizzare. Gli esuberi in attesa di migliore sistemazione hanno riscoperto l’amore per l’azzurro, riesploso in tutta la sua forza sul terreno di gioco, laddove sono tornati ad essere protagonisti. Nuovi acquisti e vecchi ritorni che per ora hanno messo in secondo piano gli ultimi arrivati che continuano a faticare per imporsi nell’undici titolare. Il caso più eclatante e sorprendente è quello di Jose Maria Callejon, già con le valige pronte in estate e adesso oggetto delle critiche rivolte a Sarri, reo di averlo lasciato in panchina contro il Carpi. Eppure lo spagnolo, lo scorso anno, veniva bersagliato un giorno sì e l’altro pure per le prestazione ritenute, da buona parte della piazza, non all’altezza. Il nuovo 4-3-3 varato dal tecnico ha fatto “rifiorire” l’ala iberica che dunque ritroverà una maglia importante già domani, al San Paolo contro la Juventus. I malumori accumulati in estate, legati ad un destino che sembrava già scritto, sono rapidamente scomparsi di fronte alla crescita esponenziale dell’ex Real.

KALIDOU È TORNATO. Il medesimo destino, pur partendo da presupposti diversi, ha abbracciato Kalidou Koulibaly, roccia del Napoli prima e del Senegal poi. Il centrale lo scorso anno stupì tutti, salvo perdersi nella seconda parte della stagione, tanto da alimentare dubbi sulla bontà dell’operazione conclusa dal sodalizio partenopeo e sulle qualità del ragazzo, ancora troppo acerbo per misurarsi sull’importante palcoscenico della Serie A. Già a luglio si parlava insistentemente di una possibile cessione, la società pareva intenzionata a recuperare l’investimento economico in tempi rapidi per investire il capitale accumulato su Maksimovic, oggetto dei desideri estivi. Il no del Torino per il difensore serbo ha frenato l’operazione in uscita e dunque per Koulibaly si sono spalancate, per la seconda volta, le porte dell’azzurro e in tempi rapidi ha riconquistato una casacca da titolare.
A farne le spese, ad oggi, è stato Vlad Chiriches, da qualche partita finito in panchina, proprio a vantaggio del centrale ex Metz e Genk, autore di prestazioni sontuose, avallate anche dai numeri. Il dato delle reti subite (zero nelle ultime tre) spingerà Sarri a confermare la coppia difensiva, completata dal redivivo Raul Albiol, tornato su livelli accettabili dopo un lungo periodo di appannamento. Vita dura, dunque, per gli ultimi arrivati.

ASPETTANDO MIRKO. Ne ha piena consapevolezza Valdifiori, attaccato a destra e manca e oramai scivolato indietro nelle gerarchie del tecnico. L’ex regista dell’Empoli fatica ad ingranare e dopo la gara col Carpi (anonima) è stato costretto ad incassare le critiche pubbliche del suo vecchio mentore che di fatto lo ha esautorato dalla prima squadra. D’altronde, in questo momento, è impossibile rinunciare alla verve e all’ispirazione di Jorginho, passato da un possibile trasferimento al Torino alla riconferma, pretesa proprio da Sarri che ha confessato di stimarlo sin dai tempi di Verona. Una fiducia ampiamente ripagata sul campo, da lui come dagli altri partenti. Sono loro il “vecchio” che avanza.

Fonte: Dario Marotta per il Roma

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