Esalta un collettivo perfetto. Sacrificio e personalità al servizio del gruppo, il migliore in campo per SpazioNapoli è…

Ciak si replicaLazio come il Club Brugge, manita, pokerissimo, sfida senza storia. Un Napoli compatto, in palla, sempre primo sul pallone in ogni contrasto da gioco, in qualsiasi zona del campo. Uno spettacolo al quale i giocatori della Lazio di Stefano Pioli assistono da spettatori non paganti, inermi, mai all’altezza di un gruppo che ha mostrato una superiorità a tratti disarmante. Gli azzurri sempre padroni del campo, dal primo al novantesimo, un monologo d’autore per il pubblico di Fuorigrotta.

Convincente la retroguardia, Koulibaly e Albiol che scacciano in fretta i fantasmi, dimostrando di poter tenere gli affondi di Matri e Keita. Liete le nuove sugli esterni, con Hysaj che a destra si dimostra giocatore vero, un classe ’94 che mostra ampi, ampissimi, margini di miglioramento. Applicazione e attenzione, fiato nei polmoni e un passo difficile da contenere per i diretti avversari quando c’è da chiudere gli spazi. Fluida anche la fase di spinta, cercando la sovrapposizione con un Callejon impagabile nel garantire i giusti tempi, una sicurezza negli equilibri di un 4-3-3 che sembra convincere sempre più Maurizio Sarri. 

Due assist e altrettante reti lo score di Allan in questo primo scampolo di esperienza partenopea. Non solo la rete del 2-0 e l’assist al millimetro per Manolo Gabbiadini nel 5-0 che tratteggia i dieci goal fatti e zero subiti in due gare. Tanto dinamismo per il brasiliano scuola Vasco, una presenza costante nel chiudere ogni varco a metà campo, poca la gloria lasciata ai malcapitati dirimpettai.

Compattezza, ritmo, dalla retroguardia passando per la metà campo, tutto a favore di un attacco che si esalta negli spunti di Lorenzo Insigne, novanta minuti tutti classe ed abnegazione. Corsa e intuizione. Nella gara del numero 24 di Frattamaggiore c’è tutto, dall’assist al millimetro per Allan al 3-0 realizzato a botta sicura. Nel mezzo intensità e ritmo, un moto perpetuo che non lascia fiato ai difensori biancocelesti.

Poi c’è il Pipita, il cacciatore alla ricerca della preda più ambita. Undici reti in sei gare contro i capitolini per Gonzalo Higuain, il migliore in campo della sfida di stasera. Una predilezione per la rete alle spalle di Marchetti, due reti, un pericolo costante, l’incubo peggiore del giovane Hoedt, costretto a sventolare bandiera bianca in occasione della doppietta del delantero di Brest. Cacciatore negli ultimi venti metri ma anche fonte di gioco importante, sempre pronto al cambio di gioco a garantire fluidità allae manovra azzurra. Nota più lieta di una sinfonia dolcissima, il modo migliore per proseguire nella risalita che l’intero gruppo si è prefissa come obiettivo inderogabile. Dal Carpi alla Juventus è un passo.

Edoardo Brancaccio

 

 

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