Koulibaly: “Sarò sempre riconoscente a Benitez ma Sarri è un maestro. Sto benissimo a Napoli, ecco su cosa sto lavorando per migliorare”

protagonista con la Nazionale senegalese, meno con il Napoli dove in questa primissima fase di stagione ha trovato spazio ad intermittenza tra acciacchi ed un assetto in difesa ancora da trovare. Kalidou Koulibaly però è pronto e lo racconta al portale francese FrSerieA in una lunga intervista. Ecco i passaggi cruciali raccolti e tradotti da SpazioNapoli.

Dopo un lungo excursus sulle tappe fondamentali della sua carriera, il difensore parla del presente e del Napoli: “Il Napoli mi ha contattato nel gennaio 2014, tramite l’allenatore di allora, Rafa Benitez che mi ha proposto di vestire l’azzurro. La scelta non è stata difficile: i partenopei sono un club straordinario, con una storia importante ed era una bella sfida per me. Purtroppo però, c’erano problemi di trasferimento durante il mercato invernale ed abbiamo dovuto aspettare quello estivo, restando però sempre in contatto”.

SU BENITEZ. “Benitez è un allenatore che vive di calcio a trecentosessanta gradi, sa come lavorare, ti consiglia, arresta il gioco per spiegare gli errori. E’ stato anche giocatore ed è un surplus, mi ha aiutato tantissimo nella crescita e non posso che essergli riconoscente”.

SU SARRI. “Non lo conoscevo come persona prima che arrivasse a Napoli ma conoscevo bene il suo Empoli e quanto ci mise in difficoltà. E’ un allenatore atipico e particolarissimo, molto moderno, che ho avuto modo di apprezzare soprattutto in ritiro a Dimaro. Parla molto con i giocatori, è sempre concreto, deciso e di carattere e vive il presente, analizzando al meglio ogni partita. Ha dei principi cardine che vuole trasmetterci ed iniziamo già a sentirli come nostri, è una persona eccezionale e, con il tempo dovuto ad imparare i nuovi schemi ed a raggiungere la migliore forma fisica, daremo il massimo con lui”.

LE DIFFERENZE. “Beh, Benitez è un allenatore più internazionale, ha viaggiato ed allenato tanto in Europa e vinto con grandi squadre. Sarri è il tecnico italiano per eccellenza, è puntiglioso sulla tattica e la difesa, più didattico rispetto a Benitez. Sto imparando la tattica, a muovermi e ragionare più velocemente, a crescere con i compagni”.

I TIFOSI. “E’ difficile fare un giro a Napoli senza che i tifosi ti fermino per un autografo o una foto ma è bellissimo, è il riconoscimento vero del nostro lavoro e ci danno una carica immensa. La passione dei tifosi + qualcosa che si avverte solo vivendola, qualcosa di unico. Basti pensare come venerino ancora un idolo quale Maradona che ama Napoli come non mai”.

LA GIORNATA TIPO. “Ogni mattina vado a prendere De Guzman e Mertens che abitano vicino a me ed andiamo all’allenamento a Castel Volturno. Ad ora di pranzo torniamo e mi riposo con la mia fidanzata, se sono libero vado a fare una passeggiata con lei. La sera spesso la trascorro con Faouzi Ghoulam, un grande compagno di squadra ed un grandissimo amico, mangiamo insieme con le nostre famiglie. Napoli poi è splendida, adoro il Castel dell’Ovo. Una menzione particolare per un altro amico, Gonzalo Higuain: è davvero straordinario!”

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