IL ROMA – Cucci: “Il Napoli sta lentamente guarendo ma Sarri ha una grande difficoltà. E la difesa…”

Come ogni lunedì, l’esperto di calcio Italo Cucci dedica a “Il Roma” il suo editoriale su quanto visto in campo nel week end precedente. Ecco la sua analisi, raccolta da SpazioNapoli.

“Il Napoli non è la Juve. La Juve è ancora malata, il Napoli è in via di guarigione. La Juve non ha gioco nonostante una campagna acquisti dispendiosa. che alla vigilia del campionato ha sollecitato pronostici
trionfali anche fra i tifosi. Il Napoli anche ieri – soprattutto ieri –  ha esibito un gioco ammirevole nelle fasi offensive, a partire da un centrocampo finalmente costruttivo – e Allan ha finalmente fatto vedere chi è – strappando applausi quando Hamsik, Insigne, Gabbiadini e Higuain recitavano il copione ormai appreso a memoria improvvisando momenti di pura danza nell’area dell’Empoli. La Juve, pur potente, s’è venduta l’anima al diavolo tedesco, soldi soldi soldi del Bayern per Vidal, per far cassa e togliersi il fantasioso…disturbatore indisciplinato; il Napoli – scontentando i tifosi più ambiziosi – s’è tenuto la squadra già ampiamente collaudata, tutti gli uomini che realizzano il miglior attacco del campionato, e la piccola grande anima di Insigne, oggi già campione, destinato a farsi fuoriclasse. La Juve e il Napoli hanno una cosa in comune: una difesa incerta e colpevole. Per la Juve è una novità ampiamente giustificata dalla ricostruzione confusa di un gruppo che sapeva di avere alle spalle un baluardo formato da Chiellini, Bonucci e Barzagli (e Buffon, naturalmente, che tuttavia è oggi abbandonato al suo destino); il Napoli in difesa ha i problemi di sempre (Albiol un po’ meglio, Maggio un po’ peggio) e Sarri ha difficoltà a erudire elementi inaffidabili…per cultura, gli stessi problemi che ha Reina, incapace di mettere una pezza agli svarioni altrui.

L’azione che ha portato al gol fulmineo di Saponara ha ribadito negli azzurri movenze ridolinesche. Mi sono dilungato in questo confronto nato già alla prima giornata, quando l’Udinese per i bianconeri e il Sassuolo per gli azzurri parvero accomunare le due…disgrazie. Non era così, non lo è oggi. Ma il duello è un inevitabile classico quando si parla di scudetto. La Juve deve vedersela domani in Champions con il Manchester City (primo in Premier League), il Napoli può riprendersi presto, forse già giovedì in Europa League con il Club Brugge (sconfitto dal Mouscron Peruweltz!) – anche per caricarsi, acquisire fiducia in se stesso, conquistare i tifosi delusi – e domenica con la Lazio di Lazzaro Matri. E tuttavia l’ottimismo che oso spendere è attenuato dalla insistente sperimentazione di Sarri con gli uomini di prima linea, mentre la fase difensiva resiste agli stimoli (mi auguro vi siano) dell’allenatore che non è sciocco e viene da un territorio calcistico dove difendersi bene è prima virtù. La sostituzione di Gabbiadini con Mertens dopo il pareggio di Allan, costruito mirabilmente con Hamsik e Manolo, non ha dato frutti e anzi ha rotto un’intesa quasi perfetta.

Nulla da dire per il cambio Insigne-Callejon ma è evidente che quest’ultimo ha bisogno di essere letteralmente ricostruito: per quasi due stagioni è stato il miglior giocatore del Napoli, adesso ha bisogno di fiducia e lavoro che gli restituiscano la sicurezza di essere protagonista; ora come ora sembra sempre sul mercato che lo ha deluso fermandolo a Napoli. A proposito di mercato: bene se Soriano un giorno arriverà ma è certo che le indicazioni di Sarri per Saponara meritavano di essere seguite. Visto che bel giocatore?”

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