La notte in cui Ferlaino depositò una busta bianca in Lega per comprare Maradona…

Non era l’affare del secolo, come titolò la Gazzetta, ma la beffa vissuta ieri sera dal Napoli nello scambio con Soriano ha avuto il merito di portarci in un’era diversa, lontana anni luce da quello che è il calcio moderno. Erano gli anni ‘80, e forse in pochi ricorderanno quella sera surreale di fine calciomercato, quando il giocatore più forte della storia del calcio approdò, dopo estenuanti trattative, finalmente a Napoli, sotto l’ombra del Vesuvio. Era il 30 giugno 1984, un sabato sera.

Antonio Juliano, che era il direttore generale, aveva contattato il Barcellona per un’amichevole – racconta Corrado Ferlaino, ex patron azzurro, in una lunga intervista con Angelo Carotenuto di Repubblica –. Accettarono precisando che Maradona non ci sarebbe stato per un infortunio. Ci informammo e scoprimmo che era falso, era in rotta con il club. Così partimmo. Ci chiesero 13 miliardi di lire, convinti che non avessimo i soldi”.

Invece niente, era vero, non li avevamo – continua Ferlaino. Enzo Scotti, il sindaco, mi mise in contatto con Ferdinando Ventriglia, presidente del Banco di Napoli. Avevo i politici a favore e gli intellettuali contro. Una trattativa infinita, chiusa all’ultimo minuto”.

Se le cose andarono come effettivamente sono andate, merito fu di una strepitosa trovata del presidente azzurro. L’ultimo giorno di calciomercato, infatti, Ferlaino prese l’aereo per andare a Milano, direzione Lega Calcio, a depositare una busta completamente vuota. Da lì la corsa in aereo privato verso Barcellona, a convincere Diego. “Feci firmare Maradona e in piena notte tornai a Milano, correndo in Lega“. All’ingresso Ferlaino disse alla guardia giurata che aveva sbagliato una procedura: “Salimmo negli uffici e di nascosto sostituii la busta“. Basta un attimo: “Portai via la vuota e lasciai quella con il contratto. All’alba Napoli era in festa”.

Nei giorni successivi i giornali riuscirono a scoprire la storia della busta, ma in molti fecero finta di niente. “Erano tutti troppo felici di avere Maradona in Italia”. 

L’affare Soriano sfumato per pochi minuti, se non altro, ha avuto il merito di riportarci a quelli che erano altri tempi. Quando ancora, forse, tutto era possibile. Ma questo è un altro discorso…

Raffaele Nappi

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