Nella rosa di ADL le spine arrivano dall’attacco, fronte aperto con i procuratori in un’estate caldissima

Una conferma in blocco, una certezza negli equilibri della rosa partenopea l’importante pacchetto offensivo, un vero e proprio pilastro su cui costruire le fondamenta della stagione ormai alle porte.

Fermezza. Inamovibile il patron azzurro, Aurelio De Laurentiis, nell’affidare a Maurizio Sarri un attacco di spessore internazionale, consentendo di concentrare energie fisiche e mentali nella ricostruzione di una fase passiva che nelle ultime due annate ha palesato falle importanti, a tratti rovinose. Conferma, equilibrio, dicevamo, ma a fare da contraltare con la calma piatta in un’estate ricolma di certezze è stato il fuoco di fila che, a più riprese, i rappresentanti degli avanti azzurri non hanno lesinato nei confronti della società.

Pipita. In principio fu Nicolas Higuain, fratello e agente del delantero azzurro, a sparigliare le carte e a rendere noto il secco rifiuto alla proposta di rinnovo del patron partenopeo: “Abbiamo avuto una riunione con il presidente 10 giorni fa a Venezia e abbiamo parlato un po’ di tutto. Lui ci ha proposto la possibilità di prolungare il contratto per un anno in più però secondo me, e secondo noi, continueremo con il contratto originale,  fino al 2018. Non credo che accetteremo la proposta del presidente perché è un contratto che non è tanto diverso da quello che abbiamo firmato prima, per noi non è una vera proposta. Noi siamo felici e tranquilli di continuare con queste condizioni”. Parole chiare, a mezzo stampa, ribadendo una posizione netta, con l’invito – per nulla celato – a riaggiornarsi

Manolo. Toni molto più accesi quelli di Silvio Pagliari, procuratore di Manolo Gabbiadini, dopo la sfida che aveva visto gli azzurri sconfitti all’Allianz Riviera di Nizza, con l’attaccante bergamasco a sorpresa in panchina dal primo minuto: “Ho visto Manolo molto carico, ma la rotazione nelle ultime amichevoli un pò mi preoccupa. Non vorrei che a sedersi in panchina fosse sempre lui. Se le cose stanno cosi, lo si dica chiaramente. Il mercato è ancora lungo e possiamo anche togliere il disturbo. Anche se sono soltanto amichevoli, ho già parlato con la società, alla quale ho detto che questa per Manolo è una stagione importante. Per lui il Napoli ha già rinunciato ad offerte importanti. Manolo nella scorsa stagione ha realizzato 20 gol e merita rispetto. A me piace parlare prima e non dopo”. Un fulmine a ciel sereno, data la pacatezza sempre ostentata dai personaggi coinvolti, un invito alla chiarezza, in una stagione che per il classe ’91 di Calcinate vede scorgere prospettive ambiziose. Tutto rientrato, comunque, in un incontro lampo tra giocatore, tecnico e dirigenti. Gabbiadini come punto fermo, elemento imprescindibile e dalle potenzialità ancora nascoste e pronte ad esplodere in quel mancino vellutato e allo stesso tempo devastante.

Dries. Un colpo al cerchio ed uno alla botte per Soren Lerby, agente che cura gli interessi di Dries Mertens, dichiarazioni sibilline, senza nascondere una particolare irrequietezza: “L’Inter? Posso dire che non si tratta di semplici rumors e di voci infondate. Quella nerazzurra rappresenta una possibilità. Ad ogni modo Dries è felice al Napoli, ma settimana prossima ne sapremo di più circa il suo futuro”. L’occhio di riguardo alla destinazione nerazzurra, una sferzata impossibile da trascurare, che neanche le parole al miele per il presente possono minimamente smussare.

Furia ADL. Il punto di non ritorno, quello su cui il patron partenopeo non ha potuto – legittimamente – soprassedere. Ed ecco De Laurentiis mutare, nel più classico dei trasformismi, da pompiere ad incursore, in prima linea, mettendo in chiaro la situazione ai microfoni di Radio Kiss Kiss nell’ampio intervento di oggi: “Sono molto seccato riguardo le voci su Mertens, messe in mezzo dal procuratore. Sto valutando con i miei avvocati di intraprendere azioni legali nei confronti di questo scellerato. Ho chiamato l’Inter e Fassone mi ha assicurato che non c’è alcun contatto diretto”. Minima la forma, tanta la sostanza, la dirigenza azzurra non accetta atteggiamenti simili da parte dei rappresentanti dei propri tesserati, a costo di rasentare lo scontro.

Solo l’ultimo, e più cocente, capitolo, di un’estate infuocata. Pochi giorni e sarà tempo di campionato, con le spine della rosa partenopea chiamate, definitivamente, a cedere il passo ad un intenso profumo.

Edoardo Brancaccio

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