Napoli, con Sarri nessuna distinzione: tutti titolari e protagonisti

Il campionato è ormai alle porte e l’estate che si va chiudendo ha lasciato al Napoli di Maurizio Sarri tante buone impressioni e qualche certezza. Sarà un Napoli di carattere e personalità, con una rosa di protagonisti, senza eccezioni o preferenze. Ad Empoli, nel corso della passata stagione, il turn-over è stato praticato poco dal nuovo tecnico degli azzurri: tra Coppa Italia e Serie A, l’11 dei toscani è stato quasi sempre lo stesso. Quest’anno, per forza di cose, per le tre competizioni,per le tante partite, per i diversi obiettivi, Sarri dovrà dosare i suoi ragazzi, con intelligenza e lucidità: uno dei punti di forza può essere proprio questo.

Tanta fiducia ai giovani. Il progetto, si sa, è chiaro: ai giovani spazio e fiducia, per farli crescere e ripagare in qualche modo la società per gli investimenti su tanti  ragazzi che possono dare il loro contributo nel corso di una lunga e stancante stagione. Spesso in Italia si fa fatica a concedere spazio a ragazzi che, negli altri campionati, a 19 o 21 anni, conquistano il proprio posto in rosa senza troppa fatica e senza pregiudizi che invece regnano sovrani nel massimo campionato italiano. E’ certamente un rischio che Sarri però ha dimostrato più e più volte di voler correre: il riacquisto di Raffaele Maiello, prodotto del vivaio, ceduto senza troppe esitazioni al Crotone, ripreso e rigirato all’Empoli, è un chiaro segnale. Con il nuovo mister, non è difficile pensare a possibili innesti dal settore giovanile: ragazzi che, se non risulteranno utili in campionato, possono dire la loro, aiutare la squadra e dare prima, importanti risposte in altre competizioni, come la Coppa Italia. Sta nascendo un nuovo Napoli, nella direzione che ha sempre sognato De Laurentiis, come dimostra anche il mercato fatto finora.

Una squadra di tutti titolari: è la sensazione nata dopo la sfida amichevole col Latina.  Non esisteranno probabilmente troppe preferenze, gioca chi merita e se si gioca bene, perché no, magari si guadagna anche un posto. Può essere il caso di Omar El Kaddouri: ignorato da Mazzarri prima e da Benitez poi, in prestito al Torino per due stagioni, a scuola da Ventura, è tornato a Napoli dopo il mancato riscatto dei granata . Il ragazzo a Latina ha dimostrato i miglioramenti fatti nel corso di due stagioni passate sotto la Mole, al di là della doppietta: sicurezza, padronanza della posizione tattica, personalità.  Ora torna all’ombra del Vesuvio per dire la sua e Sarri saprà sicuramente ascoltarlo, come con altri che dimostreranno di poter meritare un posto nel nuovo Napoli. Sudore e determinazione contano e conteranno più del nome o della valutazione. Con Sarri nasce una squadra che finalmente non avrà schemi fissi ma che sarà duttile ed intercambiabile, con gli interpreti giusti e funzionali.

È nato un nuovo Napoli chiamato a dare le prime, significative risposte a partire da questa domenica, a Reggio Emilia contro il Sassuolo, alla riapertura del campionato.

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