TABELLA – Ecco gli ingaggi della stagione 2014/2015 della rosa azzurra. Giuntoli chiamato a risolvere un compito ben preciso

Compito non semplice quello che è chiamato a risolvere il neo d.s. del Napoli, Cristiano Giuntoli, per il nuovo anno: diminuire il monte ingaggi dei calciatori e contestualmente mantenere intatta la qualità della rosa, in modo tale da poter continuare a lottare per la Champions League. D’altronde il presidente partenopeo, Aurelio De Laurentiis, è stato chiaro: “Dobbiamo ripartire dalla sana provincia”, che tradotto in parole spicciole significa: tagli alle spese superflue.

Il bilancio del Napoli, che si aggira attorno ai 130 milioni di euro, per stessa ammissione del patron azzurro, quest’anno sarà in passivo di circa 20 milioni; passivo dipeso in gran parte proprio dagli stipendi dei calciatori. Il totale degli ingaggi della rosa azzurra oggi si assesta attorno ai 75 milioni di euro lordi, cioè circa il 58% dell’intero bilancio. Palese come il primo passo da fare per continuare ad avere i conti in ordine e una società sana, sia quello di abbassare gli stipendi. Come già detto il compito di Giuntoli non sarà semplice, dovrà cedere i calciatori non più utili alla causa azzurra abbassando il monte ingaggi di almeno 20 milioni lordi, questa sarà la vera sfida alla quale sarà chiamato l’ex direttore sportivo del Carpi. E allora la domanda sorge spontanea: chi sono i calciatori che andrebbero ceduti?

Ingaggi Napoli 2014-2015Basandoci sulla tabella di fianco (realizzata da SpazioNapoli), che riporta gli ingaggi (netti) della stagione 2014/2015  della SSC Napoli, possiamo dedurre che il primo “colpo” in questo senso è stata la cessione di Walter Gargano: il Napoli  si è  liberato dell’esoso ingaggio da 1,7 milioni netti (3,4 lordi) dell’uruguayano, guadagnando anche 1,5 milioni per il  cartellino, cifra tutto sommato giusta considerando che l’ex Inter e Parma avesse un solo anno di contratto con gli azzurri. Altro nome che ha alleggerito il totale degli emolumenti elargito dei partenopei è stato quello di Michu, tornato allo Swansea per fine prestito (3,6 milioni lordi). Vanno registrati anche gli addii di Giandomenico Mesto per fine contratto (1,4 milioni lordi), e del terzo portiere Roberto Colombo che ha appeso i guantoni al chiodo (200 mila euro lordi). Gli ultimi due sono giocatori che numericamente dovranno essere sostituiti da nuovi atleti che, presumibilmente, godranno delle stesse condizioni economiche. Ecco perché gli addii di Mesto e Colombo in effetti non rappresentano un “alleggerimento” del tetto ingaggi.

Tra i partenti ci sono anche il difensore uruguayano Miguel Angel Britos (costa 1,8 milioni lordi) e il centrocampista svizzero Gokhan Inler (2,8 milioni lordi), per i quali però vale lo stesso discorso di Mesto e Colombo, ovvero calciatori che dovranno essere rimpiazzati (Allan e Astori i più accreditati). Ecco perché alla fine qualche big potrebbe essere sacrificato: l’indiziato numero uno è sempre lo spagnolo José Callejon che alla società costa 5,2 milioni di euro lordi l’anno, l’ex Real infatti non dovrebbe rientrare nei piani tattici di mister Maurizio Sarri, inoltre la sua cessione potrebbe fruttare una cospicua somma al Napoli. Sempre guardando la tabella ci si accorge come in questi anni ad aver pesato nel rapporto ingaggio/rendimento sia stato Camilo Zuniga, il colombiano è addirittura il secondo della rosa per guadagni (6,4 milioni lordi) dietro solo l’intoccabile Gonzalo Higuain, punto fermo del nuovo Napoli. Altro giocatore che potrebbe essere sacrificato per il bene del tetto ingaggi è Raul Albiol, l’ingaggio da 2,1 milioni netti (4,2 lordi) dello spagnolo, potrebbe indurre la società a venderlo.

La cessione degli ultimi tre elementi citati porterebbero quindi Giuntoli ad avere un risparmio complessivo da oltre 15 milioni l’anno, soldi vitali per una società come il Napoli che, senza Champions League, e in attesa di incrementare i propri introiti grazie a strutture di proprietà, deve effettuare con oculatezza ogni minima operazione. Inoltre da queste eventuali vendite, accettabili anche dal punto di vista tecnico, gli azzurri potrebbero ritrovarsi con un tesoretto di tutto rispetto da poter reinvestire.

Intanto il primo reale guadagno da parte della società già c’è stato. Sì, perché nel passaggio da Rafa Benitez (costava 7 milioni lordi) a Maurizio Sarri (costerà 3 milioni lordi), il Napoli risparmierà circa 4 milioni di euro l’anno. Insomma, l’opera di ridimensionamento tanto temuta riguarderà solo la delicata questione degli ingaggi, operazione necessaria e che è già pienamente cominciata.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Pasquale Giacometti
Twitter: @Pasquale89G

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