Emery confessa: “Napoli mi attraeva, c’è un motivo per cui ho rifiutato. Forse in futuro…”

Unai Emery è stato il primo obiettivo di De Laurentiis per il dopo Benitez. Il volo improvviso a Madrid, la chiacchierata e quella che sembrava una trattativa ben avviata. Poi non se ne fece più niente: il dietro-front del tecnico spagnolo e la volontà di restare ancora a Siviglia.

“Ho sempre pensato che più esperienza fai allenando squadre che giocano le competizioni europee e più ti avvicini ai trionfi. E queste sono cose che mi ha dato il Siviglia. Ammetto che ho avuto la possibilità di andare ad allenare altre squadre e sono consapevole che nel calcio bisogna tenere sempre la porta aperta per continuare a crescere, ma anche qui posso farlo – ha spiegato in una lunga intervista al Corriere dello Sport Ci siamo qualificati per la Champions e insieme al Barcellona siamo l’unica squadra spagnola che giocherà una finale (la Supercoppa europea, ndr) ad agosto. Io sono riconoscente al Siviglia, lo rispetto e ringrazio per l’interesse dimostrato da altre società, anche perché conoscere gente del calcio è sempre importante, è una cosa che ti arricchisce. E De Laurentis è un presidente che ha manifestato un grande interesse per me e per il mio lavoro”. 

 E sul Napoli: “Ringrazio il presidente del Napoli, mi ha fatto piacere conoscerlo, abbiamo avuto un bel colloquio. Questo ha provocato un dibattito qua a Siviglia, e il Napoli offre molto a un allenatore per crescere: un campionato che mi attrae, una squadra con buoni giocatori, alcuni di loro li conosco – si legge ancora sul quotidiano – Inoltre il faccia a faccia con De Laurentis è stato positivo, è un uomo che ha riportato in alto il Napoli, gli manca solo un pizzico per stare nella élite del calcio. Chi lo sa che il futuro non ci riservi un’avventura insieme a Napoli, ma ora come ora non era il momento di lasciare Siviglia, la mia priorità è la Champions e il Napoli non me la dava, mentre il Siviglia sì”. 
Sul calcio italiano, poi, è fiducioso. “L’Italia ha sempre avuto un campionato molto competitivo, ha avuto momenti dove grandi squadre hanno rallentato, prima la Juventus, poi negli ultimi 2-3 anni abbiamo visto un Milan e un’Inter addormentate sugli allori, ora però grazie a una decisa iniezione economica sono di nuovo nelle condizioni di ritornare ai vertici. Prevedo un campionato super competitivo, io da qui la vedo come una “liga” bellissima, molto attraente, molto esigente, perfetta per crescere, e per fare grandi cose, perché oltre alla grandezza della Juve e ai recuperi di Inter e Milan, ci sono squadre come la Roma che è già una grande, il Napoli che è un passo dall’esserlo, la Fiorentina che ha fatto passi avanti. Ovvero 5-6-7 squadre molto forti. Insieme alla Premier, alla Liga spagnola e a quella tedesca, la Serie A è tra i 4 campionati più importanti, ci saranno momenti in cui una è migliore delle altre, ma il calcio italiano, insieme alle altre tre, è il sogno di qualsiasi allenatore”. 
Infine il suo pensiero su Benitez. “Credo che l’arrivo di Benitez a Madrid sia il giusto riconoscimento al lavoro che ha fatto in questi anni. Candidato a vincere la Liga, Benitez, lo è di sicuro perché allena il Madrid. Se non ci riuscirà è perché vincerà il Barcellona, però quando per vari anni non vinci la Liga nel Real è segno che qualcosa non va bene. Madrid e Barça sono le migliori al mondo, se a questo aggiungi un tecnico di successo, ci sono tutti gli ingredienti per vincere”. 

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