Ciro Esposito, il ricordo del migliore amico: “Un dolore che non si placa, ecco gli ultimi momenti insieme”

Un dolore immenso, che squarcia il petto e soprattutto, nonostante sia passato ormai un anno, non accenna a placarsi. Tifosi, addetti ai lavori, amici e familiari sono ancora scossi per la scomparsa di Ciro Esposito. Il ricordo di ciò che è accaduto lo scorso 3 maggio 2014 a Roma in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina è indimenticabile, così come l’inaudita e gratuita violenza che ne ha portato alla morte dopo settimane, il 25 giugno, in seguito alle ferite inflitte dall’ultras romanista Daniele De Santis.

A ricordare il giovane tifoso azzurro scomparso è il suo migliore amico Francesco Filiù, che ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne de Il Mattino, condividendo il dolore per la perdita di Ciro e gli ultimi ricordi insieme. “Il dolore per la perdita di Ciro è ancora enorme, straziante e ci accompagna ogni giorno. Non mi riesco a capacitare che non ci sia più. Non si può morire per una partita di calcio. Siamo cresciuti insieme, con il fratello Pasquale. Abitavamo di fronte, siamo andati a scuola insieme, eravamo inseparabili. Era un ragazzo splendido, di cuore, altruista, buono”.

“Amavamo entrambi tantissimo il Napoli, abbiamo visto centinaia di partite, partecipato a tante trasferte. Abbiamo pianto per gli azzurri, proprio nei mesi prima di Roma perché aveva perso un biglietto per la Champions. E se penso che ha perso la vita proprio per seguirli mi arrabbio ancora di più. Dalla sua scomparsa è cambiato tutto. Non vado più allo stadio, non so se ci tornerò. Volevo presenziare a Napoli-Roma ma il dolore era troppo, non ce l’ho fatta”.

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