Champions fondamentale per il Napoli. Ora bisogna lavorare affinché non sia sempre così

Due anni consecutivi senza giocare la Champions League sono un lusso che il Napoli non può permettersi senza accusare il colpo dal punto di vista economico. I soldi che sarebbero arrivati partecipandovi, sia quest’anno che l’anno prossimo, avrebbero consentito al club di svolgere in maniera totalmente diversa le sessioni di mercato, compresa quella che inizia tra poco.

CHAMPIONS DIPENDENTE – Il Napoli è quasi schiavo degli introiti della Champions. Basti pensare che, in assenza di questi, chiuderà in passivo il proprio bilancio per la prima volta. Sì, il club è cresciuto nel corso degli anni e ha ancora ampi margini, ma la sensazione è che il potenziale a disposizione non venga utilizzato fino in fondo. Cosa si è fatto negli ultimi anni, per fare in modo che nel bilancio della società non avesse un peso così specifico la partecipazione – o, in negativo, la mancata partecipazione – alla massima competizione continentale? Poco, troppo poco, evidentemente.

DIVERSIFICARE LE ENTRATE – Tournée all’estero per esportare il brand, ampliamento del settore marketing, e ancora lo stadio. Idee, forme di reddito che non sono state sfruttate a dovere. Ma un problema, a volte, può trasformarsi in opportunità se affrontato nel migliore dei modi. E allora questo può essere davvero un anno zero per il Napoli, nell’accezione positiva del termine: ricominciare un progetto con Sarri, nel frattempo implementare gli introiti e diversificarli rispetto a quelli provenienti dalla Champions, rifare il San Paolo e cercare di ottenere una qualche forma di guadagno anche dall’impianto di Fuorigrotta, una volta restaurato. Questi gli obiettivi che De Laurentiis deve porsi, da realizzare nel minor tempo possibile.

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

 

 

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