Tre gare per salvare una stagione, ma adesso il futuro appare più incerto che mai

Il boccone più amaro da masticare, per i tifosi azzurri, arriva direttamente da Kiev. Il verdetto dello Stadio Olimpico della capitale ucraina non poteva essere più severo per il Napoli: 1-0 Dnipro e addio sogni di gloria. Adesso bisogna iniziare a pensare al futuro prossimo, alle tre partite che dividono la truppa partenopea dal finale di stagione. L’avvenire, però, appare oscuro e incerto, inevitabilmente condizionato dalla cocente delusione in terra ucraina. 

Come reagire allora? Proprio questo il dubbio principale. Si tratta infatti di una botta difficile da metabolizzare, simile a quella patita a Bilbao, punto di partenza di una stagione caratterizzata da una continua andatura claudicante. Il futuro ora appare incerto. Perché è vero che bastano nove punti per qualificarsi in Champions, ma non è chiaro se il terzo posto possa essere visto come un risultato positivo. C’è il rischio che la stagione, eccezion fatta per la Supercoppa vinta a dicembre, possa rivelarsi un totale disastro. Quanto influirà l’eliminazione dall’Europa League?

Non solo il futuro prossimo rientra nella questione. L’eliminazione impone un’altra riflessione: in città c’è chi chiede una vera e propria rifondazione, il che pone l’accento anche sulla faccenda Benitez. Il presidentissimo sarà ancora convinto al 100% di confermare Rafa o vaglierà altre soluzioni? E Higuain sarebbe disposto a restare, anche senza la possibilità di giocare la Champions?

Le ultime tre partite acquisiscono quindi un’importanza vitale. Vanno affrontate con la giusta concentrazione, ma tutto dipenderà dalla reazione d’orgoglio della squadra: in campo si vedranno 11 leoni in cerca di rivalsa o 11 pecorelle ancora smarrite e attonite? Quesiti senza risposta, almeno fino a quando non sarà il campo a darne qualcuna.

Vittorio Perrone

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