CAFFÈ AZZURRO – Il prezzo di dire una sacrosanta verità

Era evidente agli occhi di tutti che la partita di domenica pomeriggio contro il Parma avrebbe portato con sé strascichi non di poco conto. Da qui ad arrivare ad una squalifica per Benitez però ce ne vuole. Il provvedimento che ieri è stato dato dal Giudice Sportivo al tecnico spagnolo grida vendetta, non solo perché a tre giornate dalla fine una sanzione del genere potrebbe falsare e non di poco gli esiti del campionato.

Contro il Cesena, questo è sicuro, il Napoli deve vincere con o senza Rafa in panchina. Quello che non è chiaro è quale è il vero motivo per cui è stato squalificato Benitez. Basta soltanto quella frase sul calcio italiano, peraltro detta in un momento di rabbia, oppure la punizione nasce dal fatto che qualcuno doveva pur pagare per quanto è accaduto al Tardini?

In questa stagione, come in altre, abbiamo visto frasi ben più gravi e ben più pesanti venir sanzionate con il guanto o passare addirittura inosservate. Lo stesso Giudice Sportivo ha chiuso più volte un occhio – se non entrambi – quando c’era da inveire contro tifoserie e curve. D’un tratto all’improvviso poi, Tosel scopre la severità e lo fa contro Benitez, storicamente non il più sanguinario dei tecnici.

Che poi, con tutta sincerità, l’affermazione dello spagnolo ha dentro di sé molta verità. Dopo tutte le stranezze viste in questa stagione, tutte le liti in campo, gli errori arbitrali, i vedo e non vedo, dopo una squadra evidentemente fallita che chissà come continua a giocare, le botte in campo ed i comportamenti sempre censurabili e penosi delle tifoserie, come fare a non dare ragione allo spagnolo?

Si, tutti pensiamo quello che ha detto Rafa, ma a questo punto non lo diciamo. Non sia mai che Tosel squalifichi anche noi…

G. Sgambati

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