Il Gonzalo furioso deve mantenere la calma: il Napoli ora ha bisogno di lui

Una nube nera si è abbattuta su Gonzalo Higuain nelle ultime ore. La rabbia, il buffetto di Mirante e quell’accusa che ha scatenato le polemiche: nessuno, qui, intende sindacare su quanto accaduto al Tardini. Più che altro c’è la voglia di rivalsa, quella che il Pipita deve fare sua, facendo posto all’ira che ha condizionato la gara con il Parma. La furia, a Gonzalo, serve poco: è il leader del Napoli arrembante che cerca la Champions League, e non può permettersi errori del genere. L’ha già fatto a inizio stagione: irritato e polemico, è risultato a lungo un handicap per la squadra di Benitez. Allora gli strascichi della debacle di Bilbao si fecero sentire per le prime sette giornate, poi…

Poi qualcosa è cambiato: pian piano Higuain è diventato il vero e proprio leader del gruppo, con 27 goal in 54 partite (meglio dello scorso anno) e tanto lavoro per i compagni (11 gli assist). Mantenere la calma il primo obiettivo, guardare avanti il secondo: all’orizzonte c’è solo il Dnipro. Il Pipita ha un conto aperto con Boyko, il portiere ucraino che giovedì scorso gli ha negato più volte il goal. Strano, per quello che ad oggi è il terzo miglior marcatore della competizione (sette reti) e che in futuro, si spera prossimamente, potrebbe diventare il capocannoniere del torneo.

Nel frattempo la semifinale, gara da dentro o fuori: l’argentino non avverte la pressione, a giocare a questi livelli è abituato. Come quando nel 2011 segnò al Barcellona in Champions, una rete che si rivelò inutile perché i blaugrana passarono comunque il turno. Stavolta la musica potrebbe essere diversa: importante è che però Higuain torni ad essere se stesso, bomber implacabile e leader carismatico. Il Napoli, mai come ora, ha bisogno di lui.

Vittorio Perrone

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