L’ALLENATORE – Myron Bohdanovyč Markevyč, l’ostacolo per la finale arriva dall’Ucraina

Sarà dunque il Dnipro lo scoglio da superare per accedere alla finale di Varsavia in Europa League per il Napoli. Gli azzurri dopo aver eliminato i tedeschi del Wolfsburg si troveranno ad affrontare gli ucraini in una sfida più complessa di quella che può sembrare. Infatti il Dnipro ha mostrato fin qui un’organizzazione di gioco estremamente efficace, ottima fase difensiva e ripartenze ficcanti sono alla base della filosofia di gioco della formazione ucraina e del suo allenatore: Myron Bohdanovyč Markevyč.

Il condottiero dei prossimi avversari del Napoli nasce a Leopoli il primo febbraio 1951 (di nazionalità sovietica e poi ucraina dal 1991). La sua carriera da calciatore inizia tra le fila del Karpaty Lviv, dove esordisce in prima squadra nel 1970 ed aver fatto tutta la trafila delle squadre giovanili. Nel 1973 passa ai russi dello Spartak Ordzhonikidze e finisce purtroppo la carriera nel 1977 a soli 26 anni, per un grave infortunio, nel Volyn Lutsk.

Nel 1984 inizia la carriera da allenatore guidando varie formazioni dell’est europeo di carature minore come: Karparty, Metalurg Zaporizhya e Anzhi. La grande occasione arriva nel 2005 quando assume l’incarico di tecnico al Metalist Kharkiv, squadra che allora militava nella seconda divisione ucraina. Markevyč effettua il suo piccolo capolavoro nei tre anni successivi riuscendo a portare la squadra in prima divisione, ottenendo poi, per ben due volte, il terzo posto in campionato e quindi la qualificazione nella vecchia Coppa Uefa, riuscendo addirittura a raggiungere gli ottavi di finale del 2009. I risultati ottenuti gli permettono di essere chiamato alla guida della nazionale dell’Ucraina nel ruolo di CT pro-tempore (da maggio ad agosto del 2010). Il suo score è comunque ottimo, infatti in 4 gare ottiene 3 vittorie ed un pareggio.

Al termine della scorsa stagione lascia la guida del Metalist e viene assunto dal Dnipro per sostituire il dimissionario Juande Ramos. Il suo credo tattico è il 4-2-3-1 con esterni offensivi molto bravi nell’uno contro uno ma soprattutto con una sopraffina organizzazione difensiva, caratteristiche che spesso hanno messo in difficoltà il Napoli in questa stagione. Ci vorrà dunque tutto l’acume tattico e l’esperienza di Rafa Benitez per avere la meglio del Dnipro, formazione che a dispetto della storia sportiva non va assolutamente sottovalutata.

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Pasquale Giacometti

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