Ecco Kiev, la città sconvolta dal caos che ospiterà gli azzurri nel match di ritorno di Europa League

Non sarà Dnipropetrovs’k la città che ospiterà il Napoli nella gara di ritorno delle semifinali europee. La gara che vedrà opposto agli azzurri il Dnipro si disputerà invece a Kiev, dove di recente è stata di passaggio la Fiorentina. Una decisione che la Federcalcio ucraina ha preso prima del match della fase a gironi tra Dnipro e Inter, dovuta ai disordini che hanno colpito la Nazione. La scelta è ricaduta sulla capitale, che dunque sarà il teatro della semifinale tra gli ucraini e il Napoli.

Toccherà ai tifosi partenopei scaldare un ambiente freddo, sconvolto dal caos dell’ultimo anno, e in cui il calcio sta conoscendo un periodo poco felice. I sostenitori azzurri potranno godersi le varie attrazioni della città, soprattutto in ambito religioso: la cattedrale di Santa Sofia è la più imponente della capitale, ma anche i luoghi civili, come ad esempio la Casa delle chimere, possono risultare interessanti. Senza contare il centro della città e la piazza Majdan Nezaležnosti che per le grandi occasioni vengono chiusi al traffico e dunque destinati interamente ai pedoni.

Il clima non dovrebbe rappresentare un problema: non si arriverà ai -5 gradi tipici del mese di gennaio, ma neppure ai 20 che si sfiorano a luglio. Un clima che dovrebbe essere meno rigido rispetto a quello trovato in Russia, dove gli azzurri hanno pareggiato per 0-0 con la Dinamo Mosca.

Quella di Kiev è una città ancora scossa dai disordini conosciuti lo scorso anno: in molti, nella capitale ucraina, temevano lo scoppio di una guerra civile, evitata per il rotto della cuffia. La situazione vissuta nella Nazione ha avuto conseguenze anche sul calcio: molte stelle dello Shaktar hanno chiesto la cessione, lo stesso Dnipro ha perso elementi fondamentali come il centrocampista Giuliano e il tecnico Juande Ramos.

Oggi però si può tornare a respirare aria di calcio: la città di Kiev ospiterà la semifinale dell’Europa League, un traguardo non da poco, considerato lo stato arretrato del calcio ucraino. I tifosi azzurri preparano già l’invasione, che, a differenza di quella russa in Crimea dello scorso anno, dovrebbe essere pacifica.

Vittorio Perrone

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