A caccia di un sogno 26 anni dopo: scusate il ritardo

Ci sono quelli che non l’hanno mai vista, una semifinale di Europa League. Ci sono quelli che c’erano, allo stadio, contro il Bayern Monaco. Ci sono quelli che hanno le immagini registrate solo sulle videocassette. 26 anni dopo il Napoli torna in semifinale in UEFA, finalmente. Lo fa con una prestazione da urlo contro quelli che, in sostanza, erano forse gli avversari peggiori da incontrare. Lo fa in una sola partita, perché, diciamocelo, la gara di ieri sera al San Paolo non aveva la stessa tensione di sempre. Il 4-1 dell’andata era troppo.

Erano i tempi della caduta del muro di Berlino, del sesto governo Andreotti, della Rivoluzione di Velluto di Vaclav Havel a Praga. Erano i tempi di “Fa’ la cosa giusta” e del primo Game Boy.

26 anni dopo torniamo in alto, tra i grandi. E torniamo con prepotenza, perché stavolta la sorte sembra averci dato tregua, dopo due sorteggi a dir poco infernali nelle due ultime partecipazioni europee. Siamo in semifinale, col Dinipro. Meglio di così non si può, vero?

Eppure non serve abbassare la guardia. L’Europa League ha dimostrato che i pericoli sono dietro l’angolo e che nulla va dato per scontato. Dopo 26 anni, dopo più di un quarto di secolo, abbiamo a disposizione una ghiotta occasione per fare la storia. Mai fermarsi sul più bello.

Raffaele Nappi

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