Debacle azzurra: all’Olimpico non si salva nessuno, neanche Benitez

Partiamo dal principio: da Callejon e De Guzman in campo dal primo minuto. Sottotono è dire poco. Mai un’azione pericolosa, più per terra che in piedi lo spagnolo, un fantasma l’olandese. Le due ali d’attacco azzurre sono state avulse, mai decisive, mai incisive.

E il centrocampo? Jorginho, per l’ennesima volta, si è dimostrato non all’altezza della situazione. Se all’andata l’italo-brasiliano si era distinto con una delle sue migliori prestazioni stagionali, nel match di oggi ha sbagliato tutto.

Insomma, arriviamo al punto: Benitez, stavolta, non è esente da colpe. Higuain troppo spesso è rimasto isolato, i cross, come sempre oramai, non sono arrivati mai calibrati e ben calciati in area. Gabbiadini è entrato troppo tardi. Insigne magari avrebbe dato più vitalità con qualche minuto in più a disposizione. Zapata ci chiediamo se abbia sudato almeno un po’.

Nel pomeriggio dell’Olimpico è tutto da dimenticare. E se è vero che ad andare in campo sono i giocatori, è oltremodo vero che l’impronta tecnica è stata impostata male. Benitez ha mangiato il Panettone, ha mangiato il Pandoro, ha mangiato la Colomba. Mangerà la solita granita estiva? Dopo l’incubo dell’Olimpico tutti sono sotto la lente d’ingrandimento. Nessuno escluso.

Raffaele Nappi

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