La scia d’odio nei confronti dei napoletani passa anche per l’Olimpico, adesso è tempo di prendere seri provvedimenti

Dall’inizio alla fine. Da ogni direzione, come un fuoco incrociato, da ogni settore, senza interruzione. Con un’intensità tra il superficiale ed il cattivo, l’Olimpico si è macchiato ancora una volta di una serie interminabile di cori di discriminazione territoriale nei confronti dei napoletani, rei semplicemente di vivere in una delle città più belle del Mondo e di avere una squadra che negli ultimi anni, ha sempre messo in difficoltà la Lazio. La loro Lazio. L’aggressività molto spesso è una forma sostitutiva della paura, l’attaccare per non essere attaccati, da chi in fondo prosegue per il proprio cammino senza curarsi di ciò che sta intorno, tanto meno di un ambiente ostile che risulta però sempre pesante, fuori luogo e vergognoso.

Nessuna giustificazione può e deve fungere da alibi per il comportamento dei tifosi biancocelesti ieri sera: vanno solo ad aggiungersi alla già lunghissima lista di tifoserie che, invece di sostenere la propria squadra, deridono ed offendono la popolazione partenopea del team avversario, andando al di là del mero discorso sportivo e calcistico e toccando pieghe sociali, culturali, emotive. L’ennesima ferita, l’ennesimo affronto ai napoletani, oggetto ormai di un trattamento reiterato con il fare non curante delle Istituzioni e degli organi preposti che prestano automaticamente il fianco all’ultimo scempio compiuto.

Dai cori dell’Inter in trasferta contro il Celtic passando per le notti dello Juventus Stadium vestito a festa in Champions e sporcato dal razzismo degli striscioni contro Napoli e Catania fino all’odio dei tifosi biancocelesti, le ultime settimane sono state da dimenticare, ancor più perché protagonisti (in) coscienti sotto gli occhi di mezzo Mondo. Ma dove si andrà a finire? Perché non si prendono seri provvedimenti? In uno sport seguito da bambini, adulti, donne, anziani, gente di ogni angolo del globo terrestre, dove ogni parte, in campo e fuori dovrebbe dare l’esempio, perché si continua sempre a fare orecchie da mercante? Una situazione davvero insostenibile, incresciosa, assurda e che non ci stancheremo mai di denunciare. Perché Napoli ed i napoletani non meritano questo trattamento. Perché nessuno merita l’odio gratuito altrui, ancor più in uno sport stupendo come il calcio che non deve essere rovinato. Mai.

Alessia Bartiromo
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