Benitez, Higuain e Callejon: il Napoli deve trattenere almeno due dei suoi “top player”

Tante volte in questa stagione dalle parti di Castel Volturno si è parlato di “periodo di svolta”. Dopo averlo tanto annunziato, pare essere arrivata una fase decisamente favorevole agli azzurri. Lo snodo fondamentale è stato sicuramente il successo in Supercoppa di Doha, che ha ridato linfa energetica e voglia di lottare ad un gruppo che sembrava aver smarrito tutte le sue convinzioni. A meno sei dalla Roma, con un terzo posto insidiato non da grandissime formazioni, il futuro prossimo del Napoli dovrebbe essere roseo.

Giusto, dovrebbe. Il condizionale è d’obbligo perché la primavera si sta avvicinando e le incertezze sulla prossima stagione continuano ad essere abbastanza profonde. Ragionare a lungo termine, in questo momento rischia di essere nocivo per il clima e per tutto l’ambiente, ma in società sono perfettamente coscienti che già da ora bisogna programmare per il domani, un domani che rischia di essere senza i protagonisti decisivi di oggi.

La questione più spinosa, come è lecito che sia, è quella di Benitez. Ma non vanno nemmeno dimenticate le posizioni di Callejon ed Higuain, che sul finire dello scorso calciomercato hanno rischiato seriamente di allontanarsi dall’Italia. Questi tre elementi del Napoli, rappresentano un nucleo troppo importante per farne a meno, sono insieme l’anima ed in un certo senso, il motivo per cui ora i partenopei sono ancora in corsa per obiettivi importanti come qualificazione in Champions, Coppa Italia ed Europa League.

Il rischio di perderli ancora non si sa quanto sia alto, ma la paura per i tifosi è sicuramente molta. Benitez, ultimamente ha lanciato segnali non indifferenti alla società su cosa intente come “progetto” e su come questo deve andare avanti. Non si può, infatti, trascurare la sua presenza alla partita di mercoledì della primavera a Sant’Antimo. L’apparizione è stato un chiaro indizio, facendo capire che le condizioni per restare ci sono, ma tutto dipenderà da cosa sarà proposto sotto il punto di vista sportivo, economico e – più globalmente – societario.

Per Higuain e Callejon, invece, valgono soltanto i risultati sul campo. Il Pipita ancora non ha digerito l’amara eliminazione dalla Champions ed è pressappoco sicuro che per il 2016, l’argentino vuole la garanzia di giocare la massima competizione europea. Stesso discorso, vale anche per Callejon. I due, provengono sempre dal Real e sono approdati a Napoli per affrontare una sfida ancora più grande. Essere protagonisti e trascinatori di una formazione in ascesa internazionale. Se vengono a mancare questi parametri, allora l’addio sarà chiaramente all’orizzonte.

I partenopei quindi sono davanti ad uno snodo fondamentale. Devono scegliere cosa vogliono essere da grandi, come dicono molti in città. Basta soltanto fare un campionato dignitoso ogni anno in Italia, oppure bisogna ampliare la visione e cercare di ottenere qualche cosa in più? Da queste domande passa il futuro dei tre “top player” e quindi, anche quello degli azzurri. Il periodo che parte ora a febbraio e si conclude a fine maggio sarà decisivo non soltanto per l’attualità, ma anche per l’intera storia del club.

Se si vuol ambire a nuovi trionfi e a vittorie tanto desiderate, allora perdere già due tra Benitez, Callejon ed Higuain sarebbe devastante. Sì, il ricavo economico potrebbe essere notevole, ma poi come si ricostruisce una squadra? L’obiettivo per De Laurentiis e Bigon è quindi quello di blindarli tutti, dando rassicurazioni e garanzie sotto ogni punto di vista. Magari arrivando secondi – e prendendo la qualificazione diretta in Champions – oppure sbloccando le questioni riguardanti stadio, strutture e fatturato, tanto care al tecnico spagnolo.

L’idea è che non bisogna lasciare nulla al caso. Il destino e la storia del Napoli passano per i prossimi mesi. A giugno sapremo davvero quale sarà il ruolo degli azzurri nei prossimi anni e quali scenari i tifosi possono o non possono immaginare…

Gennaro Sgambati

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