Questione stadio, il presidente annuncia: “Nuovo San Paolo in due anni.” Le novità

Un nodo cruciale, quello del San Paolo. La guerra fredda tra istituzioni e società azzurra appare definitivamente conclusa, è tempo quindi di passare ai fatti. Un restyling totale dell’impianto di Fuorigrotta con il quale lanciare la sfida definitiva all’elite del calcio.

Due anni – Ventiquattro mesi per un impianto nuovo, confortevole, fruibile in un contesto che non sia meramente legato ai 90 minuti di gara una, due volte a settimana. Il segnale lanciato dal patron azzurro, Aurelio De Laurentiis, dalle colonne de Il Mattino appare forte, dopo un muro contro muro protrattosi per troppo tempo la svolta sembra definitivamente arrivata.

La scelta – Un quesito più volte proposto, perché la ristrutturazione di un impianto ormai vetusto a dispetto della costruzione ex novo di un impianto nuovo di zecca. Sibillina e limpida la motivazione, da un lato la necessità di continuare a disputare le competizioni in un contesto casalingo, dall’altro la necessità di non bloccare un processo di rafforzamento tecnico che non può essere messo da parte se si vuole continuare a cavalcare l’onda, alla ricerca di traguardi sempre più ambiziosi. Una scelta legata anche alla volontà dei tifosi partenopei, che in netta maggioranza si è sempre espressa contraria ad una delocalizzazione, alle provocazioni del presidente azzurro, il Napoli nel cuore della città partenopea, un principio imprescindibile.

Trenta punti, costi importanti – Mercoledì il primo passo, una riunione che vedrà coinvolti il capo di gabinetto Auricchio e i rappresentanti della Ssc Napoli Chiavelli, Formisano e l’avvocato Ceceri. Un progetto che poggia su trenta punti imprescindibili, alcuni prioritari e che necessitano di un intervento subitaneo: il problema relativo ai servizi igienici e alla chiusura del settore inferiore della Curva A non può procrastinarsi a lungo. Un intervento che consterà in diversi milioni di euro di investimento, De Laurentiis ha intimato il sindaco De Magistris al rispetto del proprio impegno politico, proprio nella considerazione dell’esborso cospicuo, dal quale il patron partenopeo comunque cercherà di rientrare grazie alle opportunità che una struttura all’avanguardia può garantire.

La data – Gli interventi prioritari e di lieve entità potranno vedere il via già durante gli impegni in trasferta degli azzurri durante la stagione in corso. Per quanto concerne l’inizio dei lavori più pregnanti De Laurentiis ha comunque lasciato intravedere un particolare ottimismo, l’impegno è quello di partire agli inizi di giugno, per un cambio di look totale: Venti box dotati di cucina, bagno e poltrocine per la tribuna autorità.Un altro club aperto a 400 tifosi nell’area superiore della tribuna. Previsto il rifacimento di tribuna stampa, garage, spogliatoi.

Il dado sembra tratto, i piani sono sul tavolo. Il Napoli, a breve, potrebbe finalmente avere una casa degna di questo nome.

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