IL PAGELLONE 2014 – Christian Maggio

È stato un anno di alti e bassi per il vice-capitano azzurro Christian Maggio, l’esterno ex Sampdoria è uno di quei calciatori che inizialmente ha pagato di più il cambio di modulo dovuto al passaggio da Walter Mazzarri a Rafa Benitez. Se aggiungiamo che la condizione atletica non è più quella degli anni migliori, allora viene da sé capire come per Maggio questo passaggio non sia stato affatto semplice.

Eppure il terzino, come il buon vino, sta migliorando con il tempo e soprattutto con gli allenamenti. Il suo 2014 è stato di fatto un crescendo in qualità e continuità di prestazioni. Partito anche bene con le vittorie contro Sampdoria e Verona (dove collezionò l’assist per la rete di Insigne), arrivano poi le prestazioni sottotono e le sconfitte di squadra. Quando la strada sembrava in discesa, a causa di uno pneumotorace occorso in una trasferta europea, è costretto a restare ai box fino al termine della stagione. Da ricordare però, poco prima dell’infortunio, lo splendido cross in semifinale di Coppa Italia che permise a Callejon di colpire di testa e dare il via alla fantastica vittoria degli azzurri contro la Roma (3-0). Maggio tornerà titolare nelle ultime due gare di campionato per provare a conquistare un posto in nazionale per il Mondiale: purtroppo non ce la farà, al suo posto Prandelli chiama l’esordiente e brillante Matteo Darmian.

Il vice-capitano però è forte, non si abbatte ed anzi indirizza nella casacca azzurra del Napoli tutte le sue energie mentali e fisiche. Il posto da titolare torna ad essere suo e le prestazioni tornano ad essere di livello, non subito però. Il vecchio Christian è come un diesel, ha bisogno di carburare ed ora sembra proprio ci sia riuscito. Sempre più affidabile in fase di copertura e puntuale in fase di spinta, questo dicono le ultime prestazioni di Maggio che nelle ultime 4 gare di campionato ha collezionato 3 assist (con Cagliari, Empoli e Parma).  La chiusura è col botto: vittoria in Supercoppa contro l’odiata Juventus offrendo, ancora una volta, un ottima prestazione, segno che la condizione ora è al top. Il suo contratto scadrà a fine stagione e la domanda a questo punto viene d’obbligo: ma ad un uomo con la sua esperienza, con il suo carisma (fondamentale all’interno dello spogliatoio) e con le sue qualità (magari anche per la panchina), non sarebbe il caso di proporgli il rinnovo di contratto?

VOTO: 6

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