Le Pagelle di Juventus – Napoli: Higuain e Rafael tingono la Supercoppa di azzurro al termine di una battaglia meravigliosa. Ma non mancano le insufficienze…

Rafael 7: Non trema in una serata importante, anzi emerge in tante sue qualità. Incolpevole su entrambe le reti di Tevez, tiene salda la guardia con una serie di interventi efficaci. Protagonista nel finale dal dischetto, ipnotizza Chiellini e Padoin e sigilla la vittoria dei partenopei

Ghoulam 6,5: Lichtsteiner non è un cliente semplice e l’algerino nel primo tempo palesa troppe difficoltà. Chiuso nella propria metà campo non riesce mai ad incidere patendo gli affondi dello svizzero. Ribalta il fronte alla distanza garantendo tanta spinta, essenziale nel creare preziose sovrapposizioni con De Guzman. Freddo in occasione della lotteria dei rigori.

Albiol 5,5: Riemergono i fantasmi di Bilbao, spettri che hanno contraddistinto tutta l’annata dello spagnolo. L’errore in concomitanza con Koulibaly con cui impacchetta un regalo di Natale per Tevez è l’emblema della stagione dello spagnolo. Soffre nel guidare la difesa azzurra, troppo spesso in apnea dinanzi agli affondi degli avversari. Da elogiare nella lotteria finale, si assume la responsabilità dal dischetto e realizza.

Koulibaly 5,5: Doctor Jekyll e Mister Hyde. La topica colossale, condivisa con Albiol e David Lopez, sull’1-0 è un macigno sulla sua prestazione, ma comunque riesce a dare peso alla retroguardia partenopea, tenendola in piedi a più riprese con personalità ed una serie di interventi provvidenziali. Viene poi saltato secco in occasione del goal sul finire della partita di Tevez, ma tanti sono i meriti dell’argentino. Essenziale smussare certi vuoti per valorizzare al massimo tutto il suo potenziale. Non sbaglia dagli 11 metri

Maggio 6: Soffre, come Ghoulam, l’incisività degli esterni bianconeri nei primi 45′ di gioco, Evrà lo tiene basso e il numero 11 azzurro arretra sempre il proprio baricentro. Alla lunga, però, nel testa a testa cambia la musica e spesso riesce a proporsi con continuità e a garantire sostanza.

David Lopez 5: Affiancandolo a Gargano, Benitez gli consegna le chiavi della mediana. Lo spagnolo, chiamato a portare ordine a metà campo, innesca la più totale confusione con un retropassaggio suicida al quarto di gioco, dando di fatto il la al vantaggio juventino. Patisce la qualità del centrocampo avversario e non riesce mai a dare il giusto apporto alle due fasi di gioco.

Jorginho 5,5: Entra in vista della contesa finale date le sue acclarate qualità dagli 11 metri. Si assume per primo la responsabilità del tiro ma impatta in un Buffon in serata di grazia. 

Inler 6: Viene chiamato ad imprimere il proprio timbro sulla partita ma non appare mai nel vivo del gioco. Dagli undici metri però non esita e insacca.

Gargano 6,5: Le richieste del tecnico sono chiare e il mediano di Paysandù non si fa pregare. Lotta su tutti i palloni non risparmiandosi per tutta la gara. Cuore e polmoni al servizio degli azzurri. Il primo a calciare nella fase ad oltranza, spiazza Buffon e

De Guzman 6,5: Gamba e qualità tecnica, qualità che all’orange di origini canadesi non mancano. Mette in campo tanto dinamismo non mollando mai di un metro in fase di non possesso. Da incorniciare il numero con cui salta secco Pereyra e serve Higuain per un colpo di testa fra i più semplici.  

Hamsik 6,5: Ci crede e mette in mostra una gara di personalità, fin dal primo minuto è il primo fromboliere dei partenopei. Non si limita a cercare la rete, solo la sfortuna gli nega la gioia personale, svaria tra le linee garantendo anche attenta copertura. Assiste i compagni con costrutto: nel secondo tempo un suo filtrante preciso viene malamente sprecato da Callejon, innesca di fino il Pipita in occasione dell’azione da cineteca che si stampa sul pale. Esce fra gli applausi del pubblico di Doha.

Mertens 5,5: Non c’è traccia del grimaldello, dell’arma a partita in corso che tante volte ha fatto le gioie della squadra di Benitez. Colpa anche dei problemi fisici patiti alla vigilia della sfida. Subentra allo scadere del secondo tempo al posto di Hamsik ma non riesce mai a esprimersi al meglio. Non è la sua serata e esita a calciare dagli undici metri, il risultato, eloquente, è la parata del portiere bianconero.

Callejon 5: I chilometri macinati sono sempre tanti, ma manca ciò che ha portato lo spagnolo tra i massimi interpreti del suo ruolo, a Doha non c’è traccia della cattiveria del miglior Callejon, ormai scomparso da quasi due mesi. L’errore a tu per tu con Buffon su imbeccata di Hamsik grida vendetta, fa il paio con l’errore dal dischetto che rischia di pregiudicare l’incontro.

Higuain 7,5: Trascinatore assoluto. La luce compare, a sprazzi, solo verso la fine dei primi 45′ di gioco, un paio di guizzi importanti con cui impensierisce la retroguardia bianconera. Dal secondo tempo in poi la stessa luce diviene fulgida, splendente. Prova a beffare Buffon con un colpo da cineteca che si stampa sul palo, è decisivo e rabbioso nello scaraventare in rete il pallone del pareggio con un’incornata su assist al bacio di De Guzman. Ci prova fino alla fine, si incunea nell’area bianconera ma trova ad opporsi uno strepitoso Buffon, poi la gioia sfrenata nel pari allo scadere del secondo tempo supplementare. Il rigore realizzato è lì a sugellare una prestazione sontuosa.

Edoardo Brancaccio

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