Desaparecidos: Hamsik il capro espiatorio, ma non è l’unico artefice degli insuccessi azzurri

Alla base degli insuccessi azzurri c’è molto più di quanto ci si limiti a credere e pensare. Mentre qualcuno parla ancora di squadra, attribuendo colpe a presidente e allenatore, sotto ai riflettori ci finiscono anche i singoli. Gli eterni assenti, i desaparecidos, presenze vane. E se i fischi sono ricaduti su Marek Hamsik, i suoi compagni di reparto non di certo hanno guadagnato applausi.

Fanno discutere le prestazioni deludenti di Josè Callejon: lo spagnolo, dopo un inizio di stagione alquanto altalenante e una ripresa che lasciava ben sperare, torna a candidarsi per il patibolo. Il suo utilizzo frequente, condizionato anche dall’assenza di Insigne e di un esterno degno di coprire quel ruolo, grava sulle sue prestazioni. Dopo la convocazione e l’esordio in nazionale, Josè non è più quello di prima. I fatti rispondo alle parole e alle critiche di questi giorni, motivo per il quale anche lui è finito nel mirino di tifosi e stampa. A preoccupare non è di certo la condizione fisica, che mostra a tratti in ogni match con cavalcate esorbitanti. Piuttosto la voglia di far bene e contribuire al successo. Lo spagnolo, che sembra avere la testa altrove, si ritrae spesso alle manovre offensive azzurre o, ancora, non riesce a concretizzare quelle occasioni da gol per lui ritenute infallibili. Le pennellate al volo sono ormai lontane dai margini dell’attaccante azzurro, che anche contro l’Empoli si è lasciato ingannare da Sepe.

Sull’altra corsia pesa invece l’assenza di Insigne, che ha ceduto il posto a Dries Mertens. Il belga, dopo il grande spavento dello scontro in cui è rimasto coinvolto con la sua nazionale e la settimana di riposo e recupero concessagli dallo staff e da Benitez, non è rientrato come doveva. La sua poca incisività da titolare non riesce ad essere smentita. Nell’ultima gara, Dries non si è certo rivelato quell’attaccante estroso e veloce su cui ha sempre fatto affidamento Benitez. L’incapacità di dribblare l’uomo, complice la sfortuna o l’intelligenza tattica dell’Empoli che ha sempre raddoppiato la marcatura, ha offuscato la sua prestazione. Diversamente da Callejon, che potrebbe partire dalla panchina, il belga, che da inizio stagione ancora non è andato a segno in campionato, proverà a strappare qualche applauso già nella prossima gara di Europa League. Lo Slovan è nel mirino del piccolo talento azzurro, che silenziosamente ammortizza l’amarezza degli ultimi risultati negativi e prova a trascinare la squadra.

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