Ancora violenza nel calcio, parla Antonella Leardi: “Ennesima tragedia nel calcio internazionale, ecco cosa fare per cambiare”

Un dolore che ritorna, se mai si fosse assopito ed una ferita che si riapre, se mai si fosse chiusa, ogni qualvolta c’è una morte legata allo scontro tra tifoserie. Questo succede ad Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, che dopo la morte del tifoso spagnolo avvenuta in seguito agli scontri tra supporter dell’Atletico Madrid e Deportivo la Coruna, ha rilasciato un’intervista a “Il Mattino“.

Il calcio purtroppo produce un’altra vittima.
“È un dolore fortissimo, un nuovo dolore per me ma lo è per tutti. È una sconfitta a livello internazionale, assurdo e inspiegabile che capiti ancora intorno ad una gara di calcio. Eppure lo sport dovrebbe essere gioia, aggregazione e non causa di violenze”.

È successo, come a Roma, lontano dallo stadio, in una maxi rissa.
“E questo è ancora più grave. Quello che è successo a mio figlio non ha proprio
senso, Ciro è morto perché un terrorista voleva effettuare un agguato ad un pullman di tifosi del Napoli. Paradossalmente la morte di questo sostenitore
spagnolo è ancora più atroce: darsi appuntamento per scontrarsi,è una cosa che non riesco proprio a comprendere”.

La partita si è giocata: il calcio avrebbe dovuto fermarsi?
“Non so cosa sia meglio. Devo ammettere che quando mio figlio era in fin di vita mi sentii offesa dalla disputa di Fiorentina-Napoli. Poi con il tempo ho capito che forse è stato meglio che si sia giocata. In Spagna se è esplosa una rissa così violenta prima del match figuriamoci cosa sarebbe potuto accadere allo stadio se avessero fermato la partita”.

Il calcio è irrimediabilmente incastrato dalla morsa di violenza?
“Si devono prendere seri provvedimenti, bisogna cambiare qualcosa, subito. La sana rivalità sportiva è logica, tutto il resto è inconcepibile e molto triste.
Bisogna intervenire anche dal punto di vista culturale. Esprimo messaggi positivi affinché innanzitutto i bambini assorbiscano solo i valori buoni dello sport”.

Con l’associazione «Ciro Vive» producete cultura positiva.
“Martedì scorso c’è stata una bellissima serata al Teatro Totò, venerdì ho partecipato a un convegno a Casoria che mi ha entusiasmato perché in prima fila c’erano molti bambini che ci hanno regalato i loro disegni sul tema. Il 23 dicembre saremo al Gemelli per consegnare alcuni doni al reparto di rianimazione dei bambini, poi abbiamo intenzione di proporre borse di studio ad alcune scuole di Scampia. Noi ci proviamo”.

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