Una settimana azzurra all’insegna di sogni realizzati, desideri infranti, tanto spavento ed qualche dubbio sul futuro

E’ stata una settimana strana quella appena trascorsa per il Napoli. Sette giorni che hanno caratterizzato la sosta per gli impegni delle Nazionali ma che, contro ogni aspettativa, sono stati pieni, ricchi, denso di avvenimenti più o meno piacevoli. Si parte dallo scorso lunedì, quando è ormai certo il responso dell’infortunio occorso a Lorenzo Insigne: rottura del crociato anteriore del ginocchio destro, operazione lampo e tra i quattro ed i sei mesi di stop. Stagione finita o quasi, per uno dei migliori in campo del Napoli di inizio stagione, proprio quando aveva trovato brillantezza, continuità ed un profondo amore con i propri tifosi. La vita è strana, ancor di più il calcio, che spesso regala poco e toglie tutto in pochissimi minuti.

Per un desiderio infranto, un sogno realizzato: Josè Maria Callejon è stato convocato per la prima volta con la Nazionale spagnola e parte alla volta del doppio impegno contro Bielorussia e Germania. Calleti sembra un bambino: emozionato, intrepido ma sicuro. Vuole godersi ogni attimo di questa esperienza, dei tantissimi sacrifici fatti in carriera e che finalmente lo hanno portato a questa grandissima soddisfazione. Lo è anche per Benitez, che ha sempre creduto nel suo giocatore, anche quando non trovava la migliore condizione fisica, collezionando poco dopo ben otto reti nelle prime undici giornate. Del Bosque poi, gli regala anche qualcosa in più: l’esordio in campo nella ripresa nel match di qualificazione all’Europeo contro la Bielorussia. Assist e vetrina meritata per l’azzurro, carico più che mai.

Nella strana settimana però, c’è spazio anche per la paura. Anzi, il terrore. In campo domenica pomeriggio ci sono Belgio e Galles, il match è fermo sullo 0-0 ed ai padroni di casa serve una scossa. Wilmots getta nella mischia un briosissimo Dries Mertens che getta subito scompiglio tra le maglie avversarie. Ma all’84’, succede l’imponderabile: entrata killer di Williams che di testa travolge il folletto belga il quale cade a terra svenuto, privo di sensi, senza riprendersi. Un minuto, due minuti, tre minuti. Le immagini scorrono lente, l’ansia è palpabile. Lo staff medico è intrepido, prova a rianimare il giocatore, che non riesce a respirare. Dopo quattro, ben quattro, giri di lancette finalmente apre gli occhi visibilmente provato. Tutta Napoli ha sofferto con lui, in trepidante attesa di sapere approfondimenti sulle sue condizione. “Solo” una commozione cerebrale, nessuna lesione. Pericolo scongiurato ma tantissima paura. Forza Dries.

Arriviamo così, tra uno spavento ed una domenica senza serie A, ad oggi. La mattinata è stata scandita da una ricca intervista a Rafa Benitez di un noto quotidiano sportivo nazionale, che si soffermava in particolar modo sul suo futuro: “Quando mi viene chiesto della Nazionale spagnola non so mai cosa rispondere per non essere frainteso. L’unica cosa che posso dire è che il progetto Napoli prescindere dall’allenatore e che a me manca tanto la mia famiglia”. Primo shock. Secondo shock: “Non credo che il Napoli tornerà sul mercato a gennaio”. Dichiarazione diplomatica. Terzo ed ultimo shock: “Il gap con le prime della classe al momento è incolmabile: sono migliori in strutture, fatturato e rosa e la società azzurra in questo deve migliorare tantissimo”. Con un grandissimo e condivisibile fondo di verità ed una percentuale di elaborazione sintattica e concettuale a discrezione del redattore, sono parole che fanno pensare. Al futuro, a cosa sarà. Ma è meglio rimandare questi discorsi. In fondo, è solo lunedì ed a domenica manca ancora troppo tempo. Figuriamoci a giugno.

Alessia Bartiromo
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