Cali di concentrazione, amnesie tattiche e troppe reti subite: l’involuzione del Napoli passa per la difesa

I numeri nel calcio non sono tutto ma aiutano ad analizzare meglio le situazioni. E’ questo il caso del Napoli che, dati e classifica alla mano, rispetto allo scorso anno, il primo della gestione Benitez, ha subito una forte involuzione in termine di punti e reti subite. Come riporta oggi Il Mattino infatti, un anno fa nelle prime giornate erano stati appena 4 i gol incassati dagli azzurri, stabili nell’altissima classifica a 19 punti, totalizzando sei gare vinte e un pari.

Ma non è tutto qui: quella partenopea era una delle migliori difese mentre oggi è la dodicesima della serie A, con 9 reti al passivo, ben 13 sulle 13 gare complessive ufficiali. Tre i gol di testa incassati, due sole occasioni mantenendo la porta inviolata e ben tre le rimonte subite per mano di Athletic Bilbao, Palermo ed Inter. Cinque le reti su angolo o calcio di punizione: il gol dell’1-1 di Aduriz al San Mames, il gol di Husbauer dello Sparta, la prima rete di Belotti del Palermo, la rete di Danilo al Friuli e domenica sera quello di Guarin.

Si parla di un calo di concentrazione degli interpreti partenopei in campo ma i fattori della crisi sono sicuramente anche altri: l’assenza di un vero leader e di equilibrio del reparto più arretrato che, unite a gravi amnesie tattiche creano un mix pericoloso. C’è da lavora e tanto, per tornare ai livelli dello scorso anno. Benitez lo sa, il Napoli pure: la parola adesso passa nuovamente al campo.

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