Venticinque anni fa l’ultima esperienze con una squadra svizzera, gli azzurri uscirono indenni dalle grinfia del Wettingen

Comincia il viaggio che ci porterà alla sfida di Europa League di giovedì contro gli elvetici dello Young Boys, ragione per la quale la rubrica “Qui fu Napoli” analizzerà l’ultima trasferta in terra svizzera per gli azzurri, download (2)datata 18 ottobre 1989, l’anno in cui i partenopei alzarono nel cielo di Stoccarda proprio la coppa Uefa nel torneo precedente. Da detentori gli azzurri affrontano nel secondo turno la modesta compagine del Wettingen, abituata ai bassi fondi del campionato elvetico ma nel campionato precedente, grazie ad un imprevisto exploit, si ritrova in Europa ad affrontare proprio i conquistatori della coppa nell’annata precedente. Il turno si presenta con tutti i crismi giusti per gli azzurri, almeno per quanto riguarda i pronostici, anche perché volendo analizzare l’atmosfera che si respirava durante quel periodo c’era poco da stare allegri, in particolare per le chiacchiere al vetriolo del campionato precedente perso con tante ombre, che collimavano con le bizze di Diego, preso di mira dalla stampa nazionale ed in particolare napoletana.

$T2eC16RHJGkE9no8hm5lBQs2i8p27!~~60_35La gara di Zurigo prese il via con una vena di superficialità, che fu subito notata dai ventimila napoletani presenti sulle tribune, perlopiù emigranti precipitatisi in massa per seguire la squadra del cuore lontana più di mille chilometri, quale più ghiotta occasione per rinverdire il proprio entusiasmo, pensiero che sembrò non sfiorare nemmeno gli azzurri in campo, che si sgonfiarono ancor prima di prendere vigore per imbastire uno straccio di gioco che portasse alla via del gol. Sulla sponda elvetica Corneliusson, già proprio l’asso svizzero ammirato a Como fino all’anno precedente, assieme con il resto della squadra, per incapacità ed assenza di alternative valide, non riusciva ad alternare una reazione che servisse da sveglia per i napoletani, solo qualche calcio d’angolo pericoloso e nulla più, così il primo tempo scivolò via tra i fischi del pubblico deluso dal gioco di entrambi e la sorprendente resa del gruppo partenopeo, a detta di molti risparmiatosi per la gara importantissima di campionato della domenica successiva contro l’Inter (questa volta lo Young Boys verrà affrontato dopo l’impegno coi nerazzurri, in uno strano scherzo del destino).

Giocoforza il Napoli è sempre il Napoli, dentro Mauro e fuori Carnevale, Bigon tenta di alternare gli elementi più importanti della rosa per fortificare le possibilità che qualcosa si muovi lì in avanti, in realtà qualche buon framaraseggio comincia a vedersi, ma è il Wettingen a mettere paura a Giuliani con un colpo di testa cdi Rueda che sfrutta al meglio il traversone di Jacobacci, gli svizzeri ci sono e potrebbero ridicolizzare le velleità degli azzurri se una serie di componenti, tra cui anche un po’ di fortuna, riuscissero a convergere nel momento giusto, ma per non essere da meno anche il Napoli si procura la sua bella traversa, qualche minuto più tardi, con Careca, che rimette in pari il numero dei legni.

Lo stesso asso brasiliano conferma che, con un po’ d’impegno, la partita potrebbe pendere dalla parte napoletana, qualche minuto più tardi è il portiere Stiel a sventare una torsione di testa stilisticamente perfetta che si stava per infilare sulla destra della porta elvetica, il Napoli prepara l’affondo per chiudere il discorso già nella terra del miglior cioccolato al mondo, per stare tranquilli e per rendere la gara di ritorno una pura formalità, ma proprio sul più bello la squadra tira i remi in barca e, complice l’atteggiamento rinunciatario degli svizzeri, si rifugia in una melina con relativi passaggi elementari volti a far trascorrere il imagestempo fino al 90′, quando qualcuno aveva già lasciato gli spalti, dopo aver realizzato che il pareggio a reti inviolate era quasi una scontata conseguenza di una gara giocata con paura e mancanza di coraggio da parte degli elvetici, con irritante risolutezza e desolante rinuncia nell’affondo decisivo, morale della favola gli azzurri di Maradona salutano la passerella svizzera con tante fotografie, saluti, baci e abbracci ed un pareggio dal sapore di una minestrina riscaldata.

Al San Paolo dopo quindici giorni il Napoli passerà il turno grazie alla vittoria per 2-1 senza che manchino patemi d’animo per colpa del vantaggio degli svizzeri, che più volte sfiorarono il raddoppio fino ad annullarsi da soli dopo un rigore dubbio assegnato agli azzurri, poi a seguito del colpo di grazia partenopeo che tolse le castagne dal fuoco, insomma doveva essere una passeggiata di salute, è sembrato quasi un giorno di ordinaria follia.

Questo l’articolo de “Il Mattino” dopo lo scialbo 0-0 in terra elvetica:

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Ecco il video della gara di Zurigo:

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