Corsaro contro Sassuolo e Slovan Bratislava, ora al Napoli il compito di riconquistare il San Paolo

Due vittorie come ossigeno puro, vitale, imprescindibile, due affermazioni consecutive che hanno riportato quella serenità che dopo il pari interno con il Palermo sembrava completamente smarrita. Un Napoli convalescente che prova a risalire la china, questo è il responso dei due successi su Sassuolo e Slovan Bratislava, ma che ora si trova dinanzi ad una prova del nove importante, è giunta l’ora di regalare il primo sorriso in campionato al pubblico del San Paolo, contro un avversario che potrebbe però nascondere ben più di un’insidia: il Torino di Giampiero Ventura.

Dodicesimo uomo – La truppa di Rafa Benitez ha un dovere, un compito da assolvere come vuole il tecnico: sin prisa però sin pausa, riconquistare l’amore del suo pubblico tra le mura amiche, offrire uno spettacolo consono che in campionato ad oggi è purtroppo mancato. Le due prestazioni contro Chievo e Palermo hanno lasciato l’amaro in bocca agli spettatori di Fuorigrotta, accorsi con prospettive lontane anni luce dai colpi patiti sotto le sferzate di  Maxi Lopez e Belotti. Il tifo azzurro è passionale ma esigente, le troppe tribolazioni di un’estate tormentata hanno incrinato quel rapporto viscerale che durante l’era De Laurentiis era stato una costante. Il San Paolo: arma in più con la quale annichilire qualunque avversario, un dogma, una comunione d’intenti che ha regalato in questi anni momenti incastonati nella memoria di tutti gli appassionati. Riprendere quel discorso è più di un imperativo, come innamorati che riescono a raccogliere i cocci dopo un periodo burrascoso.

Occhio al Toro – Un obiettivo da perseguire ma l’ostacolo è da non sottovalutare. Il Torino è avversario arcigno, solido in difesa e che pratica un ottimo calcio. Un buonissimo collettivo diretto da un maestro di calcio come Ventura, un tecnico che forse troppo presto ha visto la sua parentesi all’ombra del Vesuvio interrotta. Partita dopo partita sta riuscendo a metabolizzare i sacrifici di un mercato che l’ha visto privarsi di Cerci e Immobile, quella coppia goal che ha aveva riportato il pubblico granata a fasti di tempi ormai dimenticati. L’ottima prestazione contro il Copenaghen di giovedì in Europa League come monito, come vademecum per non incappare in pessimi film già visti.

Avversario ostico ma che agli azzurri non può e non deve apparire insuperabile, il divario tecnico è eloquente e dopo le tante occasioni sprecate in quest’inizio stagione un’altra battuta d’arresto sarebbe inaccettabile. C’è un feeling da ricostruire, per arrivare al meglio ad una sosta che ha il compito di ristorare cuore e mente di un Napoli ferito ma che ha tutto per regalarsi – e regalare al suo pubblico – un’annata da protagonisti.

Edoardo Brancaccio

 

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