Gonzalo Higuain irrequieto, un mix di emozioni per un leader che vuole e deve dare ancora di più

Gonzalo Higuain soffre, è smanioso, irrequieto, insoddisfatto. Sta male nel vedere un Napoli irriconoscibile, che fa fatica a segnare e conquistare risultati positivi, che ha perso nuovamente la Champions e senza una precisa identità in campionato. Sta male nel sentirsi isolato, al centro dell’area, braccato dai difensori avversari e poco supportato dai compagni. Sta male ripensando al rigore sbagliato contro il Chievo che avrebbe potuto scacciare via la crisi anche in campionato e che invece ha reso tutto più complicato nonostante il riscatto in Europa League ed un filotto però non centrato.

Da leader quale è, vuole il massimo in primis da se stesso e poi da tutti gli azzurri ed è il primo a sapere che ciò non sta succedendo, almeno non al cento per cento. La condizione fisica c’è, meno quella psicologica. Ma si sa, nel calcio vincere aiuta a vincere e quando i risultati sono negativi anche tutto ciò che c’è intorno lo diventa. E’ tornato finalmente alla rete ed un mezzo sorriso sul suo volto c’è. L’appuntamento con il gol gli mancava in campionato dal 13 aprile, quando mise a segno contro la Lazio la prima tripletta italiana, contribuendo più che fattivamente al poker inflitto ai capitolini. Poi l’acciacco e la grande paura in vista dei Mondiali, che lo costrinse a terminare la stagione anzitempo e stare a riposo per tornare al meglio in vista della Coppa del Mondo di Rio che lo ha visto protagonista tra luci ed ombre, terminando al secondo posto.

Poi il ritorno a Napoli in fretta e furia, la voglia di esserci in Champions pur senza aver presenziato in ritiro, la splendida perla contro l’Athletic Bilbao al “San Paolo” e la disfatta del “San Mamès”. Da lì un nuovo turbinio di emozioni, anche negative: l’ansia di fallire, il sospiro di sollievo di Marassi, gli errori contro il Chievo, il timore di non essere all’altezza. Poi la ripresa all’esordio in Europa League fino al nuovo ko contro l’udinese, in una gara assurda, quasi spettrale. Ma Gonzalo c’è e fa sentire la sua presenza: lo dimostra quando si arrabbia a centrocampo, quando ripiega per aiutare i compagni, quando crea assist e vuole sfondare la porta, la stessa che gli avversari trovano con facilità in un unico tiro e che il Napoli vede sempre più lontana. E’ il primo a scendere sempre in campo ed a volersi riscattare domani sera contro il Palermo, ancora davanti ai propri tifosi. Quella tra il Pipita ed il Napoli è un’indissolubile storia d’amore ma per far sì che sia anche lunga ed indelebile, è necessario tornare grandi.

Alessia Bartiromo
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