Prova di carattere. Mertens & Higuain stendono lo Sparta Praga

Ci sono partite che assumono significati particolari. Ci sono sfide che pensavi sarebbero passate in secondo piano ed invece non è così. Ci sono partite importanti e partite importanti. Ci sono poi le partite come quella di questa sera, Napoli-Sparta Praga esordio degli azzurri in Europa League. Non sarà la Champions è vero, ma la coppa europea “minore” (che di minore ha solo gli introiti televisivi ma sicuramente non quelli di immagine se si dovesse vincere) può aver il suo fascino se guardata con occhio differente, se si pensa a questa come una vetrina europea in ogni caso e con un certo gusto.

Napoli sembra una pentola che bolle, Rafa Benitez ostenta tranquillità e manda in campo una formazione meno inedita di quanto si pensava. Rafael a difesa della porta, Henrique e Britos  fanno rifiatare Maggio e Zuniga mentre la solita coppia centrale a difesa dei pali (Albiol e Koulibaly). Inler e Gargano coppia centrale di centrocampo con Mertens, Callejón ed Hamšík a supportare Higuaín. La presenza di Gonzalo è la vera notizia, il bomber azzurro scalpita per giocare ancora titolare.

Primo tempo – Fiumi di inchiostro sin dal primo minuto per Rafa Benitez. Neanche il tempo di sedersi in panchina che inizia lo scorrere di parole sul taccuino dello spagnolo, segno che il Napoli non è ancora quello che lui desidera. Fase difensiva inguardabile,  il desiderio di strafare porta spesso la squadra ad allungarsi prestando il fianco agli attacchi cechi. In verità questo Sparta Praga per tutto il primo tempo sembra poca cosa. Quando al tredicesimo Hušbauer trova il gol con un tiraccio da fuori area che si spegne sul palo prima di infilarsi in fondo al sacco c’è la sensazione che al San Paolo ci voglia un buon talismano. Ancora una volta alla prima occasione il Napoli è sotto, non sarà sempre e solo un caso. La reazione tarda ad arrivare e la squadra per parecchi minuti sembra in bambola. Servono quasi dieci minuti agli azzurri per imbastire un’azione degna di tal nome. Higuaín trova in profondità Hamšík che prova il pallonetto con la palla che si stampa sulla traversa. Sulla ribattuta Callejón va al tiro trovando il braccio malandrino di Costa buttatosi in scivolata. Rigore netto con ammonizione del laterale sinistro. Il gol di Higuaín su rigore sembra cacciare le streghe dal San Paolo. L’esultanza di Gonzalo la dice lunga, rigore perfetto a pareggiare il conto. Passano appena 4 minuti ed il Napoli colpisce un altro legno, le streghe sono ancora qui. Tiraccio di Callejón di prima  intenzione, si ha la sensazione che questa palla lo scorso anno sarebbe andata dentro; ora no, incrocio dei pali e palla sul fondo. Il fischio che pone termine al primo tempo consegna un Napoli stordito che vuole però alzarsi, Higuaín alle volte predica nel deserto mentre la difesa azzurra potrebbe tagliarsi con un grissino.

Secondo tempo – Il secondo tempo ti aspetti un Napoli più attento e cinico ed a tratti le speranze si tramutano in realtà. Il valzer dei difensori continua e lo Sparta Praga sembra poter pareggiare da un momento all’altro. Il Napoli però pian piano prende sicurezza nel palleggio ed inizia a far girare la palla non senza qualche patema d’animo. C’è la voglia di fare il secondo gol ma non si deve rischiare troppo. C’è bisogno di un’invenzione di Higuain per sbloccare il risultato. Apparecchia Gonzalo con una grande azione dopo essersi spostato sulla fascia, salta due difensori e piazza al centro un grande pallone che Mertens deve solo appoggiare in gol. Sembrerebbe tutto facile ma sappiamo quanto gli azzurri sanno complicarsi la vita da soli alle volte. Quando Rafa richiama Higuain in panchina per Michu c’è la volontà di capire quanto valga l’ex Swansea. Il terzo gol invece è un’altra grande invenzione di un singolo. Il belga Mertens, il folletto partenopeo sigla la sua doppietta personale con un’azione degna di uno slalomista, giocatori saltati come paletti e gol di punta sul palo più vicino. Il gioco latita ma i singoli ci sono. Nel finale entra anche David Lopez, lo spagnolo voluto da Rafa.

Ci rialziamo, ci scrolliamo di dosso le polemiche vere ed artefatte. Ci scrolliamo di dosso la sconfitta con il Chievo, l’eliminazione della Champions e speriamo in un nuovo inizio. Partiamo dai singoli, sperando di ritrovare una squadra.

Antonio Picarelli

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