Condizione psicofisica precaria e rendimento altalenante, il tempo di Maggio in azzurro è finito?

Quella con l’Athletic Bilbao è stata forse la peggior prestazione di sempre da quando veste la maglia del Napoli, risultando abulico e fuori dalle dinamiche di un match nel quale è andato tutto storto. Christian Maggio ha deluso le aspettative ed è parso non solo in ritardo di condizione fisica, ma soprattutto scarico dal punto di vista mentale.

I sui gravissimi errori in occasione del primo e del terzo gol dei baschi pesano come macigni sull’andamento della gara del “San Mamès”. Prima si incarta con Britos in un semplice blocco da calcio d’angolo lasciando Aduriz libero di colpire a rete, poi la combina ancora più grossa addormentandosi su un lento passaggio dalla metà campo lasciandosi passare alle spalle Ibai Gomez, che andava a segnare il terzo gol spagnolo dando il colpo di grazia agli azzurri. Mentre sulla prima rete subìta può dividersi con l’uruguayano la colpa, sulla terza marcatura dell’Athletic non c’è scusa che tenga. Commette un errore da vero dilettante: si ferma e non insegue un pallone sul quale era nettamente in vantaggio perché convinto che l’azione fosse da fermare per fuorigioco. Un calciatore della sua esperienza avrebbe dovuto agire diversamente, facendo la differenza in una gara fondamentale per il prosieguo di stagione dei partenopei.

Se si vuole allargare poi il discorso ad entrambe le gare giocate con i baschi, risulta ancora più deficitaria la situazione di Maggio. Nella partita del “San Paolo” l’esterno azzurro è stato completamente annichilito da Muniain: il talento basco non solo lo saltava con estrema facilità, ma andava a raddoppiare ogni qual volta Maggio provava ad attaccare rubandogli palla costantemente. Prestazioni negative sotto tutti i punti di vista, assolutamente imperdonabili.

Ridurre però la discussione alle sole gare con l’Athletic sarebbe riduttivo, è ormai oltre un anno che Christian non c’è dal punto di vista fisico. Maggio fa fatica, è scarico. Non copre in fase difensiva e non riesce mai a rendersi concretamente pericoloso in quella offensiva. Quest’anno poi, non c’è nemmeno l’attenuante di non aver preso parte alla preparazione estiva. La sua condizione fisica, almeno teoricamente, sarebbe dovuta essere una delle migliori in squadra e invece non è stato così, risultando ancora troppo altalenante per un club che ha bisogno di certezze e continuità.

Tutte queste prestazioni negative confermano purtroppo che la sua carriera ha preso un irrimediabile parabola discendente, dalla quale potrebbe essere davvero difficile riprendersi. Il Napoli, in una stagione già partita con il piede sbagliato, può ancora puntare su di lui per affidargli il ruolo di titolare sulla fascia destra? La risposta sembra ormai basata su un’amara certezza.

Pasquale Giacometti
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