Ernesto Valverde, quando il Bilbao è una seconda pelle

L’Atletico Bilbao sulla strada del Napoli per arrivare in Champions League, sarà questo lo scoglio da superare per accedere alla fase a gironi della massima competizione europea per club. Quando si parla di Athletic non può non essere non menzionato l’allenatore dei baschi vero artefice dei risultati del Bilbao: Ernesto Valverde Tejedor.

Il tecnico nato a Viandar de la Vera il 9 Febbraio 1964 è stato un attaccante di livello della nazionale spagnola. Ha giocato tra le altre con Alaves e Barcellona, con il quale ha vinto anche una Coppa delle Coppe e una Coppa del Re, ma soprattutto è stato un simbolo del Bilbao con cui ha giocato dal 1990 al 1996 collezionando 170 presenze e 44 reti.

Ritiratosi dal calcio giocato la stagione successiva dopo aver militato nel Maiorca, Valverde intraprende la carriera da allenatore proprio inquel Bilbao dove aveva lasciato il segno da giocatore. Inizia dal settore giovanile, uno dei punti forti della società basca per poi diventare vice-allenatore della prima squadra nel 2000, ruolo che ricopre per due anni prima di prenderne il timone. Con lui alla guida i Rojiblancos conquistano un quinto ed un ottavo posto in campionato.

Nel 2006 passa all‘Espanyol con il quale resta per due stagioni. I risultati non certo esaltanti in Liga verranno compensati in ambito europeo, dove nella stagione 2006-2007 con i biancoblu Valverde conquista la finale di Coppa UEFA perdendola soltanto ai calci di rigore contro il Siviglia dopo il 2-2 maturato nei 120′ di gioco.

Nell’estate del 2008 firma un contratto di due anni con l’Olympiakos, squadra che conduce alla vittoria del campionato e della coppa greca, subito dopo però il club decide di non rinnovargli il contratto per una disputa di natura economica. Valverde viene così assunto dal Villareal dove però resta poco a causa dei deludenti risultati. Infatti viene esonerato dopo 20 gare di campionato in cui la squadra aveva conseguito soltanto 7 vittorie lasciandola così al nono posto in classifica.

All’inizio della stagione 2010 Valverde viene richiamato dall’Olympiakos, vincendo 2 scudetti in 2 anni e ancora una coppa di Grecia. Nell’Aprile del 2012 con il secondo scudetto greco consecutivo in tasca annuncia le proprie dimissioni per motivi personali. Fa così ritorno in Spagna dove attende qualche mese per trovare una nuova panchina. Infatti dopo l’esonero di Mauricio Pellegrino viene chiamato dal Valencia. Chiuderà la stagione al quinto posto in campionato, risultato che non gli basterà per meritarsi la riconferma.

E così dopo aver accumulato esperienze formative importantissime fa ritorno nella società che lo ha visto protagonista prima da calciatore e poi che lo ha lanciato da tecnico, quell’Atletico Bilbao tanto amato. Al primo anno in biancorosso Valverde va ben oltre le aspettative stagionali portando la società basca a giocarsi i Play-Off di Champions League, competizione dalla quale l’Atlhetic manca da ben 17 anni.

Il suo credo tattico è il 4-2-3-1 con gli esterni di difesa che si spingono fin sul fondo per crossare, modulo quindi molto simile a quello di Rafa Benitez per una sfida che si preannuncia tremendamente complicata per gli azzurri.

Pasquale Giacometti
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