San Paolo, i seggiolini non a norma: l’Uefa impone la sostituzione. Scontro Comune-Napoli

I seggiolini dello stadio San Paolo non sono a norma. Devono essere sostituiti per la stagione calcistica 2015/2016. Lo ha deciso la Uefa, pena l’esclusione del Calcio Napoli dalle coppe europee. Il club di Aurelio De Laurentiis lo ha comunicato un mese fa al Comune. Si tratta di 60 mila posti a sedere: la spesa per cambiarli si aggirerebbe sui 6 milioni di euro. Per quest’anno è scattata una deroga, ma per il prossimo anno bisogna completare l’intervento.

Chi pagherà? “Il proprietario dell’impianto”, fanno sapere dalla società azzurra. A Palazzo San Giacomo si è aperta la querelle. Per gli uffici tecnici deve essere il patron a finanziare l’opera. Non la pensano allo stesso modo i collaboratori del sindaco. È l’ultima grana che si incrocia con la scadenza, il 30 giugno scorso, del rapporto tra Comune e società sportiva sulla concessione dello stadio. La giunta ha dato l’ok ad una proroga di due mesi. La soluzione per continuare a giocare a Fuorigrotta da settembre sarebbe un accordoponte di due anni.

Con alcuni termini da rivedere rispetto all’attuale convenzione: De Laurentiis pagherebbe un canone fisso e non più una percentuale sull’incasso; le utenze, acqua e luce, sarebbero a carico del club e non più del Comune. Ma soprattutto il patron dovrà presentare entro un anno un progetto di riqualificazione dell’impianto. “Credo che i seggiolini spettino al Calcio Napoli — dichiara Gennaro Esposito, già presidente della commissione sport — Non si può chiederlo ai cittadini, visto quanto ricava il Napoli dal San Paolo”.

Fonte: Repubblica

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