Cari lettori, con Higuain vi siete sentiti traditi. Lo siamo anche noi. Vi raccontiamo l’amara verità…

Lo sappiamo benissimo: la notizia pubblicata ieri sera su Higuain ed il corteggiamento del Barcelona è stata peggio di una coltellata alla schiena per voi lettori, per tutti coloro che ci seguono e che amano il Napoli.

E’ stata come un tradimento bello e buono.

Ma ad avervi tradito non è stato né Gonzalo, né il Napoli e il suo presidente, né tanto meno noi giornalisti napoletani che abbiamo riportato la notizia per dovere di cronaca rischiando le vostre aspre critiche.

Il traditore non è stato neanche Sergi Font, il giornalista del “Marca” che ha lanciato la notizia ieri sera a pochi minuti da Argentina – Bosnia.

Lo so, vi sembra strano. Allora chi è stato? Da cosa è partito tutto?

Chiamiamolo semplicemente “calcio moderno“, quello odiato dai gruppi ultras per ragioni spesso diverse rispetto a quelle che in effetti lo hanno sporcato per davvero.

E’ il calcio dei soldi, del business, dei cambiamenti troppo veloci per essere metabolizzati dai tifosi e da chi ama profondamente questo sport e l’immagine di esso impressa nella memoria, ormai sempre più offuscata senza pietà dal presente.

Un calciatore è un patrimonio economico, non più una persona.

Lontani i tempi delle griglie del calciomercato che si leggevano sui quotidiani ogni mattina: cambiava sì e no un nome ogni settimana. Questo succedeva non perché all’epoca esistevano migliori giornalisti ma perché esistevano realmente minori trattative. I calciatori svestivano la propria maglia ogni tre-quattro anni in media, c’erano le bandiere, non erano ancora comparsi gli sceicchi e i magnati russi.

Gli equilibri erano consolidati e non si rivoluzionavano all’avvento di qualche ricco imprenditore, come non c’era il rischio fallimento al suo addio. Come successo al Malaga quest’anno per intenderci.

Il vero problema è che Higuain al Barca potrebbe essere una delle tante operazioni di questi tempi moderni: un calciatore in cerca di riscatto, una squadra pronta ad accoglierlo e rilanciarlo, la riuscita dell’operazione e l’addio verso lidi più celebri.

Dove sarebbe la novità?

Se non si vuol guardare in casa propria perché fa troppo male, provate a guardare a Torino: la Juventus che probabilmente cederà uno tra Pogba e Vidal, due calciatori indispensabili per la propria sete di vittoria anche in Europa. Non vi sembra anormale anche quello?

Non vi è sembrato anormale cedere Cavani per 62 milioni di euro con la consapevolezza di dire addio a uno dei calciatori più forti passati per lo Stadio San Paolo?

A nessuno piace questa realtà, tanto meno a noi giornalisti, ancora peggio per chi lavora sul web, costretto a inseguire mille e più voci – spesso contraddittorie – pur di informare con completezza il lettore.

Non è la caccia del click, credeteci. Con un articolo come quello di ieri si perdono più lettori di quanti se ne acquisiscono.

Noi possiamo contattare i procuratori, ascoltare e riportare le loro parole che sono quasi sempre benzina sul fuoco per accendere l’interesse sui propri assistiti.

Ma il vero mercato lo fanno i soldi e, purtroppo, in questo mondo ne girano troppi già da un po’.

Abituiamoci, non sarà bello ma è l’unico modo per poter continuare a seguire lo spettacolo. Almeno fino a quando resterà tale.

Antonio Manzo

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