Il Presidente e i 30 denari

I matrimoni si fanno in due, è vero, ma bisogna pur sempre organizzarli. Perché se è vero che le parole di mister Benitez di questa mattina chiudono definitivamente la possibilità di una permanenza di Pepe Reina in azzurro, è anche vero che tutto il mondo dei tifosi partenopei, dopo quella frase, avrà da ridire. O meglio, da pensare.

Ma andiamo per ordine. La società sportiva calcio Napoli è una delle più attive in Italia. Conti in ordine, segni più. Biglietti a volte troppo costosi, biglietti a volte a prezzi popolari. La frase di Benitez, però, mi ha fatto riflettere: “Non possiamo permetterci un ingaggio così elevato. In Inghilterra c’è un grande campionato: lì, invece, possono permetterselo”.

Insomma, Pepe Reina, tornerà a casa. Ma la domanda mi sorge con forza: vorrei capire, infatti, quando faremo quel vero, grande, salto di qualità che ci renderà una società internazionale. Le grandi squadre si fanno con i grandi giocatori. E i grandi giocatori si portano a casa con i grandi ingaggi. È la dura legge del calcio, è la dura legge dei soldi. E mai come in quest’ultima stagione, abbiamo capito che ha vinto chi ha speso di più.

Insomma, è vero che il buon Pepe, molto probabilmente, non vuole ridursi lo stipendio di 4,5 milioni di euro l’anno, è vero che l’operazione era difficile da portare a termine e che i matrimoni si fanno in due, è vero (infine) che abbiamo Andujar e Rafael che ci fanno stare (più o meno) tranquilli, ma la frase di Benitez mi è rimasta sullo stomaco.

L’arrivo di Higuain, l’ingaggio di un giocatore internazionale, che non a caso è il secondo più pagato della serie A, rimane – purtroppo – un caso isolato. Il presidentissimo dovrebbe capire che, nel mondo utopico e cinico del calcio d’oggi, si vince con i danari. E lo dico a malincuore.

E scusate se sono stato populista, ma a Reina ci tenevamo parecchio. Tutti.

Raffaele Nappi

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