Goran Pandev al canto d’addio. Il Napoli guarda al futuro

Le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis rappresentano una sentenza: “Non cerchiamo un vice Higuain, abbiamo Zapata. Cerchiamo un giocatore che possa sostituire Pandev”Che il numero 29 azzurro fosse fra gli indiziati a lasciare il Napoli durante la sessione di mercato che aprirà, ufficialmente, i battenti il 2 luglio era noto, ma le dichiarazioni del patròn azzurro valgono più di qualsiasi voce di mercato.

Talento istrionico tra alti e bassi – Goran Pandev chiuderà la sua esperienza partenopea dopo tre stagioni intense. Arrivato allo scadere dell’agosto del 2011, l’ex pupillo di Josè Mourinho, protagonista dei fasti del triplete interista ha dato a Napoli tutto sè stesso, nel bene e nel male. Talento indiscutibile, mancino da intenditori, capace di scovare varchi impensabili nelle difese avversarie, Pandev ha garantito al Napoli quel tasso di esperienza e classe che la dirigenza si auspicava dal suo acquisto, disimpegnandosi con capacità su tutto il fronte d’attacco. Valore che ha convinto la dirigenza azzurra al punto dal riscattarlo dopo la prima stagione in prestito con diritto di riscatto. Ma il macedone, come da sempre nell’indole degli atleti balcanici, non è mai riuscito a limare la sua natura di Giano bifronte. Imprendibile quando in giornata, al limite dell’apaticità nelle, a volte troppe, giornate no. Discontinuità che ha sempre avuto nelle proprie corde, e con gli anni, ovviamente, ha finito per accentuarsi. Ora ad un anno dalla scadenza, i destini del Napoli e di Goran sono vicini al separarsi, dopo 124 presenze e 22 goal in maglia azzurra. Con il contratto in scadenza nel 2015 il Napoli cercherà la destinazione più gradita all’attaccante macedone, dato il contratto anche particolarmente corposo del giocatore(2 mln a stagione). Una separazione certo, ma di quelle senza rancore, orizzonti diversi ma che non devono per forza di cose lasciarsi strascichi alle spalle. Pandev ha sempre dato tutto per la maglia azzurra, esternando a più riprese il proprio attaccamento alla piazza ed al progetto, dalla riduzione del proprio ingaggio nel 2012 fino alle ultime dichiarazioni del suo procuratore (leggi qui)

Un ventaglio di tutto rispetto – Caccia quindi al sostituto, ed ecco che le prospettive del mercato presentano un bivio: un giocatore giovane ma già pronto, maturo, adatto subito a porsi in concorrenza al quartetto rappresentato da Hamsik, Callejon, Insigne e Mertens. Un giocatore di affidamento, e dal costo comunque contenuto, sul quale impostare una batteria offensiva di livello altissimo, o un giovane di prospettiva da sgrezzare e far crescere alle spalle dei fuoriclasse partenopei. Aubemayang è un pallino di Bigon praticamente da sempre, duttile, rapido, sgusciante, grande confidenza con il goal, il D.S azzurro lo monitora con costanza ed anche nella scorsa sessione di mercato fu ad un passo dal vestire d’azzurro, poi la scelta cadde su Callejon. Acquisto perfetto ma trattativa ai limiti dell’impossibile, le porte del Borussia appaiono chiuse a doppia mandata. Andrew Ayew ha un profilo simile, colonna del Marsiglia, esperienza internazionale al cospetto della giovane età, l’anno prossimo andrà in scadenza ed i francesi sembrano propensi a lasciarlo partire, differenza sostanziale rispetto al giocatore del Borussia, prendibile a poco meno di 10 milioni, il Napoli ci pensa, Bigon lo conosce in ogni dettaglio. Juan Manuel Iturbe rappresenta il jolly, giovanissimo(classe 93) ma ha già dimostrato di poter spostare gli equilibri nel nostro campionato. Il Verona però punta all’asta, dopo averlo riscattato a suon di milioni(15) punta a guadagnarne almeno il doppio. Il Napoli lo scruta da una vita, Anellucci lo propose prima di portarlo in terra lusitana, è un giocatore per il quale l’intera dirigenza stravede. I rapporti con la dirigenza scaligera sono ottimi, ma fintanto che sulle tracce del giocatore ci saranno club del calibro del Real Madrid l’affare appare in salita. Luciano Vietto e Paul-Josè M’poku rappresentano l’altro lato della medaglia, giovanissimi(classe 93 il primo, 22 anni il secondo) costantemente vivisezionati dal laborioso scouting azzurro, potrebbero rappresentare un investimento oltremodo lungimirante. Su entrambi (Vietto, M’Poku) la nostra redazione si è espressa con un focus dettagliato. Il presidente De Laurentiis ha aperto le danze, anche quello offensivo sarà un fronte caldissimo per il mercato azzurro.

Edoardo Brancaccio

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