L’editoriale di Alessia Bartiromo: “Ventiquattro volte grazie Napoli…”

Il primo editoriale dopo la fine del campionato non può non far trasparire un bel briciolone di tristezza. Sì, sono già triste. Non ancora all’apice della mia tristezza ma consapevole che, dato ufficialmente l’addio al campionato, le mie giornate saranno più vuote. Per fortuna i Mondiali ci aiuteranno a superare l’ansia da crisi di astinenza facendoci avvicinare più in fretta del solito alla nuova stagione ma, prima di guardare al futuro, è doveroso fermarsi un attimo a riflettere ciò che è stato e ringraziare chi ha dato tutto in maglia azzurra.

 Josè Manuel Reina. Il primo grazie non poteva che essere il suo. Grazie per essere stato perfetto, empatico, trascinante, simpatico, professionale ma, dopo tutto, semplicemente Pepe, con la speranza che sia un arrivederci e non un addio.

Rafael. Grazie per non aver mollato quando il ginocchio, nel tuo miglior momento, ha ceduto. Grazie per aver sempre creduto nel progetto del club, con la forza e la consapevolezza di tornare presto più forte di prima.

Toni Doblas. Grazie per le splendide perle su Twitter e per amare Napoli appena hai messo piede qui. Meriteresti la cittadinanza onoraria, più scugnizzo dal sangue azzurro di tanti che hanno trascorso qui i loro migliori anni.

Christian Maggio. Grazie per la sobrietà di un vice capitano sicuro, diplomatico, professionale e serio, di quella serietà disarmante ma coinvolgente.

Federico Fernandez. Grazie per aver fatto ricredere in molti e per aver bruciato tutte le tappe di una crescita esponenziale.

Miguel Angel Britos. Grazie per aver accettato in silenzio critiche e giudizi spesso infondati, sempre disponibile quando Benitez ne avesse bisogno.

Raul Albiol. Grazie per aver regalato a Napoli un bel tassello di Real Madrid ed una classe che solo una colonna della difesa può portare.

Camilo Zuniga. Più che grazie caro Camilo, i miei complimenti per essere tornato al momento giusto, in attesa del riscatto. Ma un grazie te lo voglio comunque fare: il saltello al “San Paolo” al “Chi non salta juventino è” ad agosto in amichevole contro il Galatasaray è entrato di diritto nella storia.

Anthony Réveillère e Faouzi Ghoulam. Grazie per aver dimostrato che il calcio francese può dire la propria anche in Italia, con serietà e professionalità.

Henrique Buss. Grazie per l’esplosione di tecnica, versatilità ed estro che hai portato e per il gol con esultanza “da coniglio” che ci ha fatto impazzire.

Gokhan Inler, Valon Behrami e Blerim Dzemaili. Grazie per averci fatto amare la Svizzera, che in realtà, ha un bel cuore pulsante tutto partenopeo.

Joginho. Ti abbiamo visto, apprezzato, voluto e preso. Grazie per aver scelto Napoli e grazie per l’umiltà con la quale ti sei approcciato ad un’avventura che, molto probabilmente, cambierà la tua vita.

Giandomenico Mesto. Caro Giando, sei un mito e ringrazio anche te. Non ti ferma proprio niente, guerriero silente in una rosa internazionale, eccelso operaio in una squadra di architetti.

Marek Hamsik. Grazie per non aver mai mollato e per averci sempre creduto, grazie perché ti senti un figlio di Napoli e per aver alzato la Coppa Italia ancora una volta sotto il cielo di Roma. Hai il Napoli tatuato sulla pelle, ma tu resti ben impresso nel cuore di tutti.

Dries Mertens.  Mi risulta difficile sintetizzare cos’è Mertens, chi mi conosce sa perché. Il folletto belga mi ha rapito e come me, milioni di tifosi azzurri ed appassionati di calcio. Scavo nel profondo, guardo al passato e dico: grazie per aver lavorato sodo per conquistare lo spazio che meriti, grazie per i gol che mi fanno rischiare ogni volta un infarto, grazie per aver alzato la Coppa a Roma a pochi centimetri da me. Insieme saremo grandi.

Josè Maria Callejon. Anche qui la lista sarebbe infinita: grazie per gli infiniti colpi da maestro, per non aver deluso le aspettative di Benitez e per aver fatto letteralmente sparire al “San Paolo” il mio vicino di posto ed amico di tante avventure, che al tuo splendido gol in Coppa Italia contro l’Atalanta, sarebbe voluto venire in campo ad abbracciarti. Un momento indimenticabile e ricco di risate.

Lorenzo Insigne. Il gol su punizione contro il Borussia Dortmund. La doppietta alla finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Le battute in napoletano, i sorrisi da scugnizzo e la dolcezza di Carmine. Grazie Lorè.

Goran Pandev. Chi ama non dimentica, recita Maradona e forse anche il Pampa Sosa e ciò che hai fatto in azzurro non si può rinnegare. Grazie per questi splendidi anni e se fosse giunta l’ora di dividersi, in bocca al lupo.

Duvan Zapata. Caro Duvàn, mi hai fatto divertire indovinando cose impossibili e sbagliando quelle facili, con la tua grazia un po’ elefantesca, la stoffa in crescendo da bomber e tanta voglia di fare. Una perla su tutte, quella contro il Marsiglia. Si, per quella ti meriti un bel grazie.

Gonzalo Higuain. Sarebbe facile ringraziarti per i 25 gol, per le splendide prestazioni, per l’impegno profuso in campo, per te, che sei un campione. Ti ringrazio per le lacrime versate al “San Paolo” all’eliminazione dalla Champions, le tue, le nostre. Ti ringrazio perché hai avuto fiducia in Napoli ed in Benitez, scrivendo solo l’inizio di una lunga e splendida storia d’amore.

Rafa Benitez. Grazie Don Rafè, perché io sono letteralmente innamorata di te. Del tuo carisma, della tua umiltà, della tua conoscenza, della professionalità che elargisci, perché vuoi fare grande Napoli ed il Napoli. Perché vedi il buono che c’è in questo popolo, non denigrando ma costruendo con pazienza e meticolosa cura.

Riccardo Bigon. Il direttore sportivo è uno dei ruoli più difficili di una squadra di calcio, ancor più a Napoli, dove tutti si ergono ad esperti ed allenatori. Il mercato azzurro era si un po’ carente ma mai sbagliato. Ogni pedina ha rispettato le aspettative rendendo sin da subito al massimo, punto di forza di una squadra nuova ed in progress ma umile ed ambiziosa. Un profilo basso e mai sopra le righe, che si sposa al pieno con il progetto Napoli. Grazie.

Aurelio De Laurentiis. Dulcis in fundo, il presidentissimo. colui che ogni giorno si sente dire la qualunque dai tifosi, tacciato di poco amore verso la squadra di pensare solo ai soldi e di non volere il bene del club. Fandonie. Grazie per dare esclusivamente ascolto a chi ti ha capito, a chi crede nel progetto Napoli e chi come voi, vuole crescere sin prisa y sin pausa.

Uno special thanks anche ai vari Colombo, Bariti, Radosevic ed a tutti coloro che si sono sacrificati, tra tutti l’ex capitano Paolo Cannavaro. E’ stato un anno splendido. Adesso, siamo pronti a voltare pagina ed a costruirne un altro indimenticabile.

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