Mercato e liste UEFA, al Napoli serve il “made in Italy”

All’alba di un’estate intensa di avvenimenti calcistici, dai Mondiali in Brasile ai vari preliminari che le squadre italiane dovranno affrontare per accedere alla Champions (il Napoli) e all’Europa League (Inter e Torino), è necessario capire secondo quali logiche dovrà muoversi la squadra partenopea per completare l’organico e sfruttare tutti i 25 posti disponibili nella lista UEFA. Prima di partecipare alla Champions o all’Europa League, ogni società presenta una Lista A e una Lista B, la prima (max 25 giocatori) si presenta prima dei preliminari, poi prima dell’inizio della fase a gironi e passando il turno prima dell’inizio della fase ad eliminazione diretta. La Lista B invece è sempre aperta perchè consente di inserire giovani con meno di 21 anni che abbiano già trascorso almeno due anni nel settore giovanile della società, e non c’è limite di numero.

Non tutti sanno che l’UEFA per tutelare le varie nazioni obbliga le società che partecipano alle competizioni europee ad inserire in lista 8 giocatori “locali” (non necessariamente italiani), di cui 4 devono aver trascorso almeno 3 anni consecutivi nel settore giovanile della società stessa prima dei 21 anni, e altri 4 che abbiano trascorsi 3 anni consecutivi nel settore giovanile di altre società italiane. I 4 giocatori formati dalla società vengono definiti “Club trained players“, gli altri 4 invece “Association trained players“.

Ad oggi nella rosa di prima squadra del Napoli c’è il solo Insigne tra i club trained player, mentre ci sono Colombo, Mesto, Maggio, Pandev, Hamsik, Jorginho tra gli association trained players, con questa combinazione il Napoli potrebbe iscrivere solo 22 giocatori in Lista A, un evidente problema perchè toglierebbe opzioni a Benitez nell’effettuare le rotazioni con le gare europee.
Quale soluzione? La soluzione sarebbe quella di inserire qualcuno dei giovani che il Napoli ha in giro in prestito nell’organico di prima squadra incrementando così il numero di giocatori iscrivibili nella Lista A fino al massimo, ma chi sarebbero questi giovani? I nomi sono diversi, tra quelli più plausibili per le esperienze maturate ci sarebbero Armando Izzo (’92), difensore centrale che gioca ad Avellino e Luigi Sepe (’91) portiere attualmente in prestito a Lanciano, autori entrambi di una crescita costante nelle ultime stagioni. Poi ci sono giovani classe ’96 che Benitez ha apprezzato in questa stagione come Romano, Tutino (non Lasicki perché non ha ancora i requisiti per la Lista A), ed infine anche quelli della classe ’94 che però hanno appena terminato la loro prima stagione da professionisti come Roberto Insigne, Allegra, Nicolao, Celiento, Novotny.

E’ quindi utile nel leggere le tante notizie di mercato sapere che il Napoli dovrà lasciare qualche spazio anche per qualche giovane della “scugnizzeria”  in rosa, salvo decidere di non voler sfruttare tutti i posti della Lista UEFA e di puntare invece su una lista ristretta..

Andrea Iovene
Riproduzione Riservata

 

Home » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » Mercato e liste UEFA, al Napoli serve il “made in Italy”

Impostazioni privacy