Sit-in per difendere la città e i nostri ragazzi. Lo zio di Ciro Esposito: “Nessuno deve morire per una partita di calcio. Noi siamo l’anima di questo paese”

E’ iniziato il sit-in a Piazza Dante organizzato affinché sia fatta piena luce sui fatti accaduti all’esterno dello stadio Olimpico di Roma nelle ore precedenti la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli del 3 maggio scorsi. Incidenti che videro 3 tifosi napoletani feriti gravemente. Uno di loro, Ciro Esposito, colpito al petto da un proiettile. Proprio a favore di Ciro, ancora in gravi condizioni all’Ospedale Gemelli, è stato organizzato questo sit-in.

Queste le parole di Vincenzo Esposito, zio di Ciro: Non deve morire nessuno per uno stupido pallone, smettiamola. Bisogna divertirsi ma non dobbiamo farci del male. Noi siamo l’anima di questo paese e siamo qui per difendere nostra dignità“.

Il messaggio principale che è stato lanciato dagli organizzatori è quello di voler difendere la città dagli attacchi mediatici subiti in questi giorni. Gli organizzatori hanno voluto porre l’attenzione su come si sia voluto mettere in primo piano una maglietta “Speziale Libero” facendo passare in secondo piano i tre ragazzi feriti.

Da parte lesa siamo diventati i colpevoli, il capro espiatorio di tutto questo scempio. Il vero problema è capire dove era la polizia a Roma. Tifosi normali sono stati attaccati da facinorosi con bombe carte. Dov’era la polizia?”

“Siamo stufi — continuano i cittadini — di non essere tutelati, vogliamo riappropriarci della nostra dignità”.

 

Dal nostro inviato Andrea Gagliotti

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