Perché il San Paolo è stato squalificato

La mazzata come ampiamente previsto è arrivata alle 17.30 con le decisioni del giudice sportivo in merito agli eventi avvenuti allo stadio Olimpico di Roma sabato sera, la sanzione comminata al Napoli è di due giornate a porte chiuse con una multa complessiva di 60.000 euro.

Perchè la sanzione Al Napoli sono stati addebitati: 1) Un gruppo di tifosi senza biglietto, che prima della gara ha sfondato pre-filtraggio e tornello per accedere allo stadio; 2) L’aver minacciato la curva l’invasione di campo se Hamsik non fosse andato a parlare con loro dei fatti verificatisi all’esterno dello stadio e l’aver lanciato petardi ferendo vigile del fuoco; 3) L’aver la curva fischiato l’inno e assunto atteggiamento intimidatorio; 4) L’invasione di campo finale con le provocazioni ai tifosi fiorentini. La somma di questi comportamenti è stata fatale al Napoli perché il Giudice Sportivo li ha ovviamente considerati come l’uno aggravante dell’altro, infatti nel comunicato non è concessa alcuna attenuante al club.

L’entità della punizione Su questo si può fare qualche riflessione, negli ultimi anni solo in rarissimi casi si è arrivati alla squalifica integrale del campo perché per responsabilizzare i colpevoli si è cercato sempre di punire i singoli settori dello stadio. In una gara in campo neutro è difficile individuare il corrispondente settore da colpire e per questa ragione il giudice Tosel ha ritenuto allargare la sanzione all’intero stadio, tuttavia anche la tifoseria viola è stata punita per i cori razzisti individuando però come settore colpevole la sola Curva Fiesole. L’autorità giudiziaria dopo la gara ha emesso alcuni provvedimenti e individuato l’appartenenza di alcuni protagonisti degli incidenti alle due curve del San Paolo, quindi a settori specifici, ma si è deciso ugualmente di punire l’intero stadio.

Ricorrere si o no? Non ci sono ancora reazioni ufficiali del Napoli alle decisioni del giudice sportivo, quel che però si deve ammettere è che ci sono stati comportamenti violenti dentro lo stadio (all’ingresso, le minacce, il lancio di petardi) e che quindi una punizione dura era inevitabile, c’è tuttavia da valutare se la sanzione sia congrua o frutto dell’emotività della vicenda. Ad esempio si fa riferimento alla famosa maglietta, definita “spregevole”, ma non costituisce una fattispecie punibile quindi perché viene riportata?  Nel comunicato viene riconosciuto che la collaborazione del Napoli è stata utile a evitare guai peggiori, ma questo non è valso alcuna attenuante (che invece vengono abitualmente concesse), perché?
Aspettiamo dunque se ci saranno ulteriori passaggi in questa vicenda, non dovesse cambiar nulla il Napoli giocherebbe a porte chiuse l’ultima giornata di questo campionato (Napoli-Verona) e la prima della prossima stagione.

Andrea Iovene
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