ESCLUSIVA SN – Boris Sollazzo: “Il ko di Parma una lente d’ingrandimento per il futuro e grande insegnamento. Reja è un pezzo di cuore ma a trionfare deve essere il Napoli”

Che le sconfitte del Napoli si riflettano sull’umore e sull’andamento di tutta la seguente settimana dei tifosi azzurri è ormai un dato di fatto, ancor più quando il ko avviene inaspettato dopo la gara perfetta contro la Juventus e per mano di un Parma cinico ma sicuramente abbordabile. C’è ancora tanto da riflettere in casa partenopea, ancor di più in ottica futura per non commettere più questi passi falsi, non lasciando per strada punti importanti come i sei contro gli emiliani. E’ proprio questo l’assunto di partenza della chiacchierata che SpazioNapoli ha fatto con Boris Sollazzo, bravissimo scrittore e giornalista a tutto tondo fondatore del sito internet ExtraNapoli, oltre ad essere un grandissimo tifoso del Napoli ed appassionato di tutto ciò che riguarda il club azzurro.

Dopo la splendida vittoria contro la Juventus si sperava di bissare anche contro il Parma per blindare il terzo posto. Cosa non ha funzionato nella squadra di Benitez?
“La sconfitta rimediata contro il Parma per me deriva da due fattori diversi ma ugualmente importanti. Il primo, è che ogni tecnico ha la sua bestia nera ed evidentemente quella di Benitez è proprio la squadra emiliana. Poi, c’è da dare merito anche a Donadoni, che ha capito sia nel match di andata che in quello di ritorno, come fermare il Napoli e dare fastidio in particolar modo a centrocampo, non lasciando ad Higuain e compagni i giusti spazi per esprimere al meglio il proprio gioco. Poi, aggiungerei anche gli episodi che nel calcio hanno sempre una valenza importante: si è preso gol da una delle poche vere occasioni create dai padroni di casa, fallendone poi tantissimi. Alcune pedine noto che sono distratte, forse proiettate già al Mondiale senza voler sprecare troppe energie. Insomma, si poteva conquistare almeno un pari ma forse è meglio così”.

Meglio così…in che senso?
“Da ex sportivo a livelli agonistici, so per certo che dalle sconfitte si impara sempre molto di più rispetto alle vittorie. Una frase che ripeto spesso anche a me stesso è “i veri vincenti imparano dalle sconfitte” e credo che il ko di Parma sia stata un’importante lente di ingrandimento sui problemi del Napoli da affrontare e risolvere quanto prima in vista della prossima stagione. Prima di tutto, abbiamo visto un Benitez davvero arrabbiato ed un De Laurentiis molto nervoso, sintomo che entrambi abbiano capito che una sterzata è necessaria. Poi, sono emerse delle altre indicazioni fondamentali: prima di tutto che Duvan Zapata è un giocatore sul quale si può tranquillamente puntare con un ottimo bagaglio tecnico e tattico, che Callejon ed Albiol hanno bisogno e meritano riposo e che Benitez è costretto a trovare quanto prima un modulo che non prescinda da Mertens. Il belga è troppo importante al momento per privarcene in campo, quando entrato ha cambiato volto al match ed al momento è capace di fare la differenza contro qualunque tipo di avversaria”.

Hamsik invece è apparso ancora in ombra, che ne pensi?
“A differenza di quanto detto prima su Mertens, credo che per quanto ami il capitano, al momento non dia troppe garanzie. Il problema sono convinto sia tattico: lo vedrei a centrocampo alla Pirlo, in una posizione che gli è più congeniale e che possa aiutarlo a brillare nuovamente. Sarebbe bello che diventasse l’unico jolly di un modulo granitico, che ad oggi rende al meglio quando vede dietro ad Higuain il trio formato da Callejon, Mertens ed Insigne. Anche i bianconeri spesso riescono a fare a meno dei vari Tevez, Pogba, Llorente o Vidal riuscendo comunque a vincere e convincere. Dovrebbe essere così anche nel caso di Hamsik”.

L’argomento della settimana è stato il diverbio tra De Laurentiis ed il tifoso del Napoli proprio nel post gara del ‘Tardini’. Da quale parte ti schieri?
“Partirei da una premessa: ciò che succede al Napoli viene sempre, costantemente ingigantito. Analizzando il fatto dall’esterno, il presidente era visibilmente nervoso per la sconfitta ed ha dovuto far fronte all’ennesima provocazione, nonostante si partisse da un assunto giusto e divulgato in maniera pacata. E’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Poi non ho visto né una rissa, né schiaffi bensì solo uno scontro verbale maschio con un confronto arrabbiato, subito sedato. Ciò che poi è avvenuto dopo tramite querele e giornali è stato squallido, un modo da parte del tifoso in questione di lucrare sul club. Con questo non giustifico però l’atteggiamento di De Laurentiis: deve mantenere un ruolo serio non cadendo mai nelle provocazioni, la sua priorità deve essere comportarsi da presidente di un club blasonato come il Napoli, con gli oneri ed onori che ne derivano. Non dimentichiamo che Maradona subiva costantemente falli duri, cattivi e dolorosi eppure in tutta la sua carriera, ha reagito solo una volta. Dovrebbe imparare da lui”.

Domenica tornerà al ‘San Paolo’ Edy Reja con la sua Lazio, insieme ad una valanga di ricordi ed emozioni.
“Nel mio libro sul Napoli #chevisietepersi, il racconto di Edy Reja è stato sicuramente quello che mi ha emozionato di più. Ha scritto di aver pianto al ritorno al “San Paolo” da avversario e tutt’ora è legatissimo alla piazza partenopea, così come noi tifosi nei suoi riguardi. Il mister è un pezzo di cuore, credo sia il miglior tecnico che il Napoli abbia avuto nell’era De Laurentiis dopo Benitez. Ha ridato alla gente ed alla squadra la speranza e la possibilità della rinascita, tornando in Europa dalla serie C. Bisogna sempre essergli riconoscente: è un grande uomo ed un immenso allenatore, con dei valori morali davvero unici. Detto ciò, il match contro la Lazio sarà molto duro, non solo per la preparazione del proprio mister ma anche perché così come avvenuto al Parma, anche i biancocelesti saranno privi di pedine importanti quali Klose e Biglia, ad esempio. Quando si presentano questi scenari le squadre giocano in maniera diversa, aprendosi di meno e puntando tutto su un equilibrio più speculare, creando così serie difficoltà alla truppa di Benitez. Questa volta però, non sono concessi alibi: Higuain e soci dovranno assolutamente conquistare la vittoria per blindare il terzo posto e ricaricarsi di nuove motivazioni per i prossimi match. Sono certo che infatti Rafa voglia arrivare al meglio al confronto di Milano contro la sua ex Inter: vincere lì a mani basse, sarebbe per lui enorme fonte di soddisfazione. Avanti Napoli, non mollare proprio adesso”.

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