L’editoriale di Alessia Bartiromo: “Dalle stelle alle stalle, scacciando i ricordi di una primavera priva di mordente”

“Dalle stelle alle stalle in sette giorni, incredibile…”
Non so quante volte ho sentito questa frase nelle ultime quarantotto ore ed il dato preoccupante è che, come davvero molto raramente accade, non so mai come controbattere o giustificarmi. E’ vero: dalla gara perfetta con meritata vittoria conquistata al ‘San Paolo’ contro la capolista Juventus al ko di misura al ‘Tardini’ di Parma il passo è breve ma ben definito, nonostante il Napoli di questa stagione, ahimè, ci abbia amaramente abituato a questi alti e bassi. Solitamente, agli aggettivi discontinuo e lunatico associo numerose persone che con i loro comportamenti discutibili spengono ed accendono l’interruttore del bene con la facilità con cui si cambia idea sui vestiti da indossare ed invece sembra proprio che la truppa di Benitez meriti il primo posto a riguardo, non riuscendo a regalare ai propri tifosi quindici giorni consecutivi di tranquillità.

Che sia un problema di stress psicologico, di motivazioni o stanchezza fisica dovuta ad una stagione ricca di impegni davvero gravosi questo non è dato saperlo con sicurezza ma ciò che i tifosi chiedono a gran voce è un bel filotto, per concludere al meglio un campionato che sembra ormai già definito, ma che sarebbe un vero peccato interrompere anzitempo. Sono lontani gli anni dell’era Donadoni durante i quali ad aprile si avvertiva già un forte calo di spettatori a Fuorigrotta, con una squadra stabile metà classifica e senza più mordente. Ricordo spalti abbandonati nonostante il piacevole clima primaverile, un’atmosfera quasi da scampagnata  che vedeva presenti soltanto gli abbonati che, per principio, dovevano sfruttare fino alla fine la loro prelazione. Gare scialbe, prive di mordente, ricche di rassegnazione e tante sconfitte senza senso, che hanno segnato poi un vero spartiacque con il futuro. Una situazione che non andrebbe mai replicata, ancor più al cospetto di campioni che hanno dato tutto in un primo anno in azzurro quasi di ‘rodaggio’.

Sarà il prossimo l’anno della consacrazione, dove il concetto di ‘continuità’ dovrà essere il caposaldo della cura Benitez, forte di una squadra ancor più forte e completa di quella attuale, che dovrà rispondere a pieno alle sue esigenze. Poi, non dimentichiamo la finale di Coppa Italia in programma a Roma contro la Fiorentina tra meno di un mese: in città c’è già la caccia al biglietto ma, per arrivare al meglio a questo importante impegno, è giusto e doveroso mantenere alta la concentrazione, le motivazioni e lo status fisico e mentale di Mertens e compagni. Il campionato inoltre, può riservare ancora tanto a Fuorigrotta: domenica sarà la volta di Napoli-Lazio, altro match che evoca piacevoli ricordi, come quella bellissima vittoria proprio al ‘San Paolo’ per 4-3 in un lunch match di qualche anno fa davvero indimenticabile.

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