Jorginho, l’emblema dell’idea calcistica di Rafa: l’intelligenza fa il calciatore

“Non è una questione di modulo ma l’importante è l’intelligenza del calciatore in campo”. Queste furono le parole di Rafa Benitez quando, dopo l’acquisto di Jorge Luiz Frello Filho, in arte Jorginho, dall’Hellas Verona, gli addetti ai lavori gli facevano notare che il regista brasiliano, munito anche di passaporto italiano, all’ombra dell’Arena aveva sempre giocato in un centrocampo a tre, da perno, e solo in rarissime occasioni, specialmente ad inizio carriera alla Sambonifacese, era stato impiegato in una mediana a due, come quella ideata dal mister spagnolo per la sua avventura partenopea.

Con il senno di poi, possiamo dire che aveva ragione, come è accaduto diverse volte in questa stagione, l’allenatore madrileno. In soli tre mesi, il numero 8 azzurro, ha dimostrato di sapersi integrare nel nuovo contesto tattico, soffrendo un po’ all’inizio, ma rendendosi protagonista di una serie positiva di buone prestazioni: ultima quella di Parma, oscurata solamente dal risultato.

“E’ un ragazzo intelligente, conosce la sua forza e le sue qualità, non ha paura di sbagliare”, sentenziò Rafè. Ed è proprio quello che si nota guardando il classe ’91 in azione. Sia in fase attiva che passiva non ha paura di prendersi le sue responsabilità e se in avanti sono ormai note le sue qualità di ottimo, se non eccellente, palleggiatore e rifinitore, sta migliorando anche quando la palla è tra i piedi dell’avversario, cercando di essere sempre ordinato, puntuale nelle chiusure e, in molte occasioni, come è accaduto ieri sera e con la Juventus, è lui a dettare il tempo del pressing e, conseguentemente, a far salire il baricentro della squadra. Al Tardini, nel momento di maggiore difficoltà, è stato lui a prendersi la squadra sulle spalle, cercando di creare superiorità numerica ma, soprattutto, cercando di allargare il gioco. Come, dall’inizio della sua avventura partenopea, chiede Benitez.

I COMPAGNI – Fa specie, che un ragazzo di quasi 23 anni stia riuscendo ad integrarsi con tale velocità in un mondo completamente nuovo, a differenza di alcuni suoi colleghi di reparto che, dopo quasi un anno di gestione spagnola, non riescono ancora a trovare il bandolo della matassa, alternando buone (ma poche) prestazioni ad altre dove ci si chiede, seriamente, quale sarà il loro futuro. Chiaramente, ci riferiamo a Valon Behrami, Gokhan Inler e Blerim Dzemaili. Sui quali, bisognerà riflettere, a bocce ferme, e capire realmente chi coincide con le necessità di questo e del prossimo Napoli.

Necessità che sembrano fatte su misura per Jorginho. Un giocatore intelligente. Un giocatore di qualità. Un giocatore per Rafa Benitez.

Un giocatore che incarna la qualità principale che dovranno avere i prossimi colpi di mercato azzurri: l’intelligenza.

Raffaele Cozzolino

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